A seguito della condanna all’ergastolo per due dei rapitori ed assassini di Vittorio Arrigoni – emessa ieri da un tribunale militare presieduto da Hamas – Egidia Beretta, madre dell’attivista italiano, ha comunicato la propria soddisfazione per la sentenza. Dopo lo “stillicidio che andava avanti da mesi”, in cui le udienze venivano puntualmente e incomprensibilmente rimandate, la donna si è detta soddisfatta.
In un’intervista a Vita.it, Egidia ha dichiarato il proprio sollievo, soprattutto per il fatto che “la Corte ha tenuto conto delle nostre richieste: nei Territori palestinesi vige la condanna a morte, noi invece avevamo indicato l’ergastolo come possibile pena, anche seguendo gli ideali di Vittorio, per cui i diritti umani venivano prima di ogni cosa”.
Oltre al pacato sospiro di sollievo per aver ricevuto una risposta sugli assassini del figlio, rimane per la donna un “punto oscuro che forse non sarai mai chiarito”: i veri motivi dell’uccisione. “Al processo non si è nemmeno tentato di chiarirli”, ha dichiarato Egidia Beretta. “Si è detto che il rapimento era in previsione di uno scambio con uno sceicco detenuto da Hamas, ma quello che non è stato per nulla esplicitato è il perché l’hanno assassinato”.
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