Congo, emergenza stupri: più di 5mila solo quest’anno

Sarebbero circa 5mila le donne violentate quest’anno nella provincia est, il Nord Kivu. E’ Justin Paluku, un ginecologo del Heal Africa Hospital di Goma (il capoluogo della Provincia) a dichiarare alla France Presse l’allarmante dato: “Il numero degli stupri è salito in maniera drammatica, abbiamo registrato 5mila donne stuprate dall’inizio dell’anno. È un dramma”.

IL RAPPORTO DI HEAL AFRICA – “La violenza sessuale è una realtà allarmante in molti paesi mondo. Ciò è particolarmente vero nella Repubblica democratica del Congo (RDC), in cui i conflitti armati (nella Repubblica democratica del Congo ormai dall’aprile scorso è in atto una guerra tra l’esercito governativo e i ribelli del gruppo M23, ndr), l’impunità e la povertà contribuiscono ad un contesto di violenza generalizzata. Nel Nord Kivu, si stima che i due terzi delle donne abbiano subito violenza sessuale.” Questa l’introduzione di un dettagliato rapporto pubblicato a settembre da HEAL Africa, l’organizzazione congolese di cui l’ospedale di Goma fa parte, che sta lavorando per eliminare i problemi legati alla salute, alla povertà e all’oppressione delle donne.

I civili – si legge nel rapporto – sono diventati i principali responsabili di violenza sessuale. Durante la prima metà del 2012, HEAL Africa ha registrato nel Nord Kivu , 2.517 sopravvissuti alla violenza sessuale e di genere. Tra questi, 2.339 sono donne e 178 sono uomini. In tutti questi casi, il numero totale di autori è 2134.

La disparità tra il numero di persone che sono sopravvissute alla violenza sessuale e di genere e quello dei violentatori, è giustificato dal fatto che una persona può essere violata da una persona o gruppo di persone, da un lato, come può accadere che una persona possa violare una o più persone.

Tra gli autori degli stupri, 1108 sono civili (52%) e 1026 sono uomini armati. L’elevato numero di stupratori civili è dovuto alla presenza nel territorio di ex-combattenti, i quali continuano a compiere violenze. Purtroppo nessuno vigila su di loro e i processi di reinserimento sociale non sempre danno i risultati sperati.

Anche i costumi e le credenze locali, sono tra le cause di oppressione per le donne, costrette spesso a matrimoni forzati ed allo sfruttamento sessuale per fini economici. Tuttavia – prosegue il rapporto – per una efficace lotta alla violenza sessuale e di genere, occorre un grande lavoro per attuare un cambiamento, nel tempo, della società congolese.

Il primo problema da risolvere è quello dell’impunità: ovviamente chi si macchia di un crimine e non viene punito, è probabile che lo ripeta. Parallelamente è necessario debellare la corruzione e l’abuso di potere a tutti i livelli: spesso i civili stupratori sono persone note alle vittime ed hanno anche responsabilità economiche e sociali nei loro confronti. Si tratta quindi di genitori, insegnanti, pastori, guardiani, mariti, vicini di casa e datori di lavoro.

 Paola Totaro


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