I promotori della campagna di mobilitazione “LasciateCIEntrare” contro i Centri di identificazione ed espulsione per stranieri, dopo la pubblicazione delle foto che testimoniano il trattamento dei migranti a Lamezia Terme, denunciano nuovamente in un comunicato le sistematiche violazioni dei diritti e della dignità umana nelle strutture e ne chiedono l’immediata chiusura. Il CIE di Lamezia era già stato definito uno dei peggiori d’Italia in quanto privo dei minimi requisiti di vivibilità.
I medici dell’organizzazione MEDU hanno visitato il centro constatando che “la struttura appare del tutto inadeguata a garantire la permanenza dignitosa dei migranti “reclusi” per detenzione amministrativa. La mancanza di qualsiasi attività ricreativa, la carenza di servizi essenziali per i trattenuti, la chiusura pressoché totale all’apporto di organizzazioni esterne, alcune pratiche francamente sconcertanti e lesive della privacy della persona, rendono la struttura priva dei requisiti minimi di vivibilità in condizioni di capienza a regime”.
Le preoccupazioni maggiori derivano dalla mancanza di garanzie per la salute dei migranti come nel caso di un uomo costretto a curarsi da solo data l’assoluta mancanza di visite e cure specialistiche.
Inoltre all’interno del centro sono state riscontrate pratiche umilianti per i detenuti come la ‘gabbia per la rasatura della barba’, che non si limitano solo a Lamezia Terme. Il comitato ribadisce quindi che il sistema CIE risulta inefficace e fallimentare e richiede un’urgente revisione della normativa sul tema della detenzione amministrativa.
Sulla questione è intervenuto il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza: “Ci sono persone che hanno commesso reati e vengono sottoposti ad un’ulteriore pena, persone che non hanno commesso alcun reato se non quello di trovarsi senza documenti e che vengono chiamati ‘clandestini’. Là dentro ci sono persone. Esseri umani. Che hanno come unica colpa quello di fuggire da paesi poveri e disperati, fuggire dalle persecuzioni che subiscono nelle loro terre. Per molti di loro – ha continuato il primo cittadino – rientrare nel paese d’origine significa morire. Per questo motivo dovremmo favorire politiche di accoglienza affinché nel nostro Paese possano trovare la salvezza e non la reclusione”.
Dieci giorni fa anche il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks, aveva presentato un rapporto rivolto alle autorità italiane per esortarle “a eliminare gradualmente la pratica della detenzione amministrativa dei migranti irregolari in strutture simil-carcerarie, favorendo piuttosto misure alternative più idonee, e a promuovere il ricorso ai programmi di rimpatrio volontario”.
Il Presidente della Cooperativa Malgrado Tutto, Raffaello Conte, smentisce le accuse. In un commento al nostro articolo, ha infatti risposto:
Quello è un beverino dell’acqua fresca,siete dei poveretti. Il “disabile” è arrivato così dal carcere(carcere)la lesione sè l’è procurata due anni prima,perchè tentava di scappare alla polizia.Al centro ci sono 22 bagni 20 docce ,sala mensa,cucina autonoma ,moschea,stanze per quatto persone con televisore e condizionatore,ambulatorio,stanza del giudice,della pisicologa,perchè non publicate tutte queste foto che avete fatto?Domanda! Nella giornata del 26 settembre sono venuti a far visita al centro ancora “medici”.Medici di associazione “Medu” presunta onlus.Uno dei due “medici”con “kefia” e un ciondolo con il simbolo della “cannabis”.L’altra una ragazza.Abbiamo detto loro che potevano fotografare ogni angolo del centro,perchè le foto non possono smentire la realtà,anche se alla loro presentazione ‘”l’odor di pretestuosità”si percepiva a pelle.Quindi abbiamo spiegato che nel centro attualmente c’erano 8 (otto) ospiti,ed il rinnovo della convenzione non prevedeva più 46 euro a persona ,bensì 28, quindi con questa cifra non si può gestire decentemente niente e per la qualcosa stavamo per decidere di sospendere il servizio,perchè assolutamente impossibile gestire il centro.(Questo vale per tutti i cie)Comunque i “medici” hanno fotografato tutto bagni,docce,sala mensa ,ambulatorio,camere degli ospiti con televisore e condizionatore,cucina ,sala psicologa,giudice ect ect.Ebbene i medici hanno pubblicato un unica foto su Repubblica”,quella di un beverino per l’acqua fresca spacciandola per “gabbia per servizi igienici”.Hanno parlato ancora di violenze inaudite (otto ospiti),ma sopratutto di un tunisino venuto dal carcere arrestato per spaccio ed da espatriare ,ma con una gamba operata lo scorso anno al femore,dove secondo il “medico con la Kefia”,noi eravamo responsabili di questa sua malformazione.La cooperativa Malgrado Tutto è stanca di queste elucubrazioni mentali di giovani “medici con la kefia e di ciondoli con la cannabis”, e denuncia quest’altra penosa iniziativa di discredito nei nostri confronti.Chiediamo a questi “medici con la Kefia”di pubblicare il resto delle foto tutte,di essere onesti e di capire che il problema serio sono solo le 28 euro di retta il resto è solo vanagloria.
Paola Totaro
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