Ucraina, una legge contro la propaganda gay. Approvata dal 78% della popolazione

L'attivista Shemet picchiato a sangue da persone con il volto coperto

Rappresentano “una minaccia per miei diritti, i diritti dei bambini e della maggioranza delle persone”. Sarebbero queste le motivazioni dietro alla proposta, votata dal parlamento ucraino con il sostegno del 78% della popolazione e attualmente in attesa di approvazione definitiva da parte del presidente Viktor Yanukovich, contro la propaganda omosessuale.

Oggetto del divieto sono quindi i gay pride e ogni tipo di manifestazione per l’affermazione e la difesa dei diritti. L’omosessualità costituirebbe una minaccia alla sicurezza nazionale in quanto, tra le altre motivazioni addotte dai sostenitori della legge, veicolo di AIDS e HIV e causa della distruzione dell’istituto della famiglia e causa di una possibile crisi demografica, anche in Serbia dove il ministro degli Interni, Ivica Dacic, propone di bloccare ogni tipo di manifestazione e propaganda a favore dell’orgoglio e dei diritti omosessuali.

In entrambe i paesi l’omosessualità diventerebbe un reato punibile con la reclusione fino a cinque anni. L’opposizione a questa misura legislativa omofoba e altamente discriminatoria vede da mesi la strenua opposizione di gruppi e associazioni umanitarie, locali e non. Anche Amnesty International si è espressa in questa direzione, sollecitando le autorità ucraine a proteggere i diritti delle persone Lgbt. “È stato chiaro sin dall’inizio – ha affermato Max Tucker – che la polizia di Kiev non voleva che il Pride si svolgesse. La riluttanza a impegnarsi a garantire misure di sicurezza adeguate per proteggere i partecipanti ha lasciato gli organizzatori da soli a preoccuparsi della loro incolumità”.

Qualora venisse approvata la legge rischierebbe di pregiudicare fortemente le relazioni dei paesi con l’UE. Risale al 20 maggio scorso l’aggressione ai danni di due attivisti lgbt ucraini – tra i quali leader del Gay Forum di Ucraina, Sviatoslav Sheremet – mezz’ora prima del primo pride ucraino, sospeso su richiesta della polizia di Kiev, per motivi di sicurezza, ad opera di militanti di estrema destra e neonazista che indossavano mascherine bianche.


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