Mamoo, la startup per raccontare ai bimbi le favole in più lingue

Insegnare le lingue ai bambini tramite fiabe, favole, illustrazioni e fumetti. E nel frattempo creare lavoro per grafici, illustratori, scrittori e traduttori che in Italia, faticano a trovare un mercato per i propri lavori o servizi. Questa la rivoluzione annunciata da Jegor Levkovskiy, italo-russo di Bergamo e Ottavia Rizzo di Genova, creatori di Mamoo, un market place dove genitori, insegnanti, nonni e chiunque svolga attività con i bambini possa acquistare fiabe multilingua, ricche di illustrazioni e contenuti multimediali fruibili via web e su dispositivi mobile.

COME FAR CRESCERE MAMOO Dopo aver incantato e vinto il primo Startup Weekend Verona, il team punta alla Global Startup Battle (unici italiani in gara) e chiede a raccolta i voti di tutti gli utenti sensibili ai successi delle seconde generazioni e interessati alla diffusione della letteratura per l’infanzia al di là dei gap linguistici. Per votare Jegor e la sua Mamoo basta cliccare qui (ATTENZIONE: dovete fare click su VOTE a destra del video).

L’IDEA “Il numero di coppie multietniche sta crescendo sempre più e l’esigenza di tramandare ai bambini l’identità culturale di entrambi i genitori è molto sentita. Oltre a ciò si sta diffondendo il valore di insegnare una seconda lingua ai bambini fin dalla più tenera età. Quello delle fiabe ci è sembrato il veicolo ideale”, raccontano i due ideatori. Del resto l’obiettivo di Mamoo è rivolgersi proprio a quegli utenti che ogni mese effettuano su Google “600.000 ricerche di fiabe in lingua diversa dalla propria non trovano una risposta soddisfacente”.

COME FUNZIONA. La fiaba potrà essere acquistata in almeno due lingue (da scegliere tra italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e russo) e illustrata. Qualora lo desiderassero, potranno integrare il loro acquisto con lingue ed illustrazioni supplementari, contenuti multimediali ed educativi. Le favole potranno essere invitare da chiunque; sarà poi la redazione che, dopo un attento esame dei temi trattati e del linguaggio, la metterà a disposizione di illustratori e traduttori perché la completino. Ovviamente, garantiscono da Mamoo, non verranno pubblicati contenuti che “non rispettino un severo standard etico e qualitativo”.

IL SUCCESSO ALLO STARTUP WEEKEND. “Siamo andati allo startup weekend con un’idea che ci piace, sicuramente, ma non sapevamo quali idee avrebbero portato gli altri quindi ci aspettavamo solo di conoscere un mucchio di persone nuove, di menti brillanti, di professionisti, di appassionati”, spiega Jegor.  “Non ci aspettavamo un successo del genere alla presentazione di cinque minuti, io non sono riuscito ad arrivare al tavolo delle bevande durante la pausa perché mi fermavano tutti per fare complimenti e domande. Arrivato il verdetto siamo rimasti lì in cima alla gradinata per lunghi istanti, tutto sembrava immobile, ovattato, ma il tempo scorreva e ci hanno invitato a scendere. Dopo la premiazione, spiegandoci cosa abbiamo vinto, ci hanno detto che addirittura 5 giudici su 7 hanno menzionato Mamoo tra le migliori idee proposte. E chi se lo immaginava che una idea che sembrava non potesse continuare, in realtà si rivelasse così buona? Per preparare un pitch di un minuto non bastano certo due settimane!” Auguri, Mamoo.

 


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