Lei, una donna musulmana che lavorava come fonico e interprete a Torino, si era rifiutata di rimuovere il velo in un tribunale – dove si trovava per esercitare la professione – come richiesto dal giudice Giuseppe Casalbore. A fine anno il contratto non le viene più rinnovato dall’Isp, l’Istituto stenodattilo professionale. La società, che fornisce servizi al ministero della Giustizia, si giustifica appellandosi a una riduzione del lavoro e del numero di udienze. Ma la donna è convinta che il motivo sia nel suo atteggiamento. Si fa quindi assistere dai legali Paolo Berti e Alida Vitale. Dopo due udienze davanti al giudice del lavoro la donna ha ottenuto vittoria. L’Isp ora deve riassumerla con un contratto a tempo indeterminato per 40 ore a settimana e rilasciarle un risarcimento di mille euro. Lei tornerà a lavoro il 16 novembre prossimo.
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