Madrid, oltre 50mila disabili in piazza contro i tagli

“Non superare la crisi a spese dei più deboli”, “Handicap SOS”. Scandendo questi slogan sono scese in piazza, a Madrid, almeno 50mila persone, secondo gli organizzatori. Il popolo dei disabili spagnoli ha in questo modo fatto sentire la propria voce, ieri, a sostegno dello stato sociale e contro i tagli decisi dal governo Rajoy.

Insieme alla pluricampionessa paralimpica Teresa Perales, la fascia più debole della popolazione chiede maggiori garanzie, pur riconoscendo la crisi in atto: “Non possiamo essere noi e le nostre famiglie, una parte vulnerabile della società, a pagare per questa crisi così devastante”.

Sono circa 4 milioni gli invalidi e disabili spagnoli, secondo il Cermi (il Comitato spagnolo di rappresentanti delle persone svantaggiate), ed i tagli previsti nel settore della sanità ammontano a sette miliardi i euro l’anno, e si attueranno tramite la riduzione dei trasferimenti alle regioni.

Cayo Luis Perez, presidente del Comitato Spagnolo dei disabili ha dichiarato: “Per la prima volta siamo scesi in piazza per far sapere ai politici che siamo sul serio sull’orlo del collasso”.

Pedro Bonilla, da Guadalajara, che ha una figlia con paralisi cerebrale, racconta a El Paìs “Il governo regionale della Castilla-La Mancha da un anno e mezzo non ci paga i prodotti ortopedici né i rimborsi per i viaggi dai dottori a Barcellona e a Madrid”.

Un giovane disabile, con tanta forza e determinazione, racconta: “Per venire a Madrid ho speso tanto per quelle che sono le mie possibilità economiche, ma volevo esserci. Il governo non può tagliare soldi e diritti proprio a noi. Abbiamo già poco, che non ci tolgano quel poco che abbiamo”.

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Anche i medici e gli infermieri hanno manifestato contro i tagli alla sanità ed in previsione di una possibile privatizzazione delle strutture ospedaliere, con lo slogan “Abbraccia il tuo ospedale”.

Domani, martedì, nuova mobilitazione dei 75mila dipendenti della sanità pubblica. Dopo le 48 ore di sciopero della settimana scorsa, sono pronti ad attuare un’astensione dal lavoro ad oltranza.

Paola Totaro


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