Sul suo blog, il giornalista Rai Amedeo Ricucci elenca le “migliori” bufale del 2012. Tra queste una notizia, o meglio una non-notizia, uscita sulla prima pagina di Repubblica il 22 gennaio 2012: “Casse da morto e pane rumeno surgelato venduto in Italia”.
Un’inchiesta molto dettagliata che denunciava la lavorazione del pane precotto in Romania in forni a legna alimentati con scarti di bare e copertoni d’auto e la vendita di questo pane nei supermercati italiani. Una bufala che ha scatenato la caccia al fantomatico pane rumeno.
Spiega Ricucci che gli esperti del Fatto Alimentare hanno subito assicurato che nei supermercati italiani c’è sempre l’indicazione dello stabilimento di produzione del pane, in secondo luogo che gli stabilimenti del pane in Romania devono rispettare le stesse regole che vigono in Italia, e infine che il pane prodotto in larga scala non viene cotto nei forni a legna.
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Non venitemi a dire che in romania devono rispettare le stesse norme igeniche che si applicano qui questa si è una bufala, l’haccp non sanno nemmeno cosè e cosa che vi siete dimenticati di dire è la quantità di additivi chimici che contengono per poterlo mantenere ben 2 anni e farlo sembrare fragrante dopo lòa cottura. Certo il finanziamento delle multinazionali per far pubblicità ai pani del supermercati fa comodo.
anche se fosse cotto nei forni a legna , ce abbastanza legna in Romania , non ce bisogno di usare la bare ! Un articolo sempre razzista ha scritto anche la Daria Bignardi nel famoso Vanity Fair , senza nemmeno informarsi prima…..
questi di repubblica ultimamente si stanno dando la zappa sui piedi un pò troppo spesso