Uccise il padre neonazista, condannato il piccolo Joseph

Joseph Hall uccise suo padre, leader regionale dei nazionalsocialisti, con un colpo alla testa. Usando la Magnum 357 del genitore stesso. Il caso di questo bambino, che all’epoca aveva 10 anni, è particolarmente delicato; l’età dell’omicida e la non chiara volontà nel compiere l’atto hanno reso difficile l’emanazione della sentenza. Secondo il procuratore di Riverside, Michael Soccio, il piccolo era cosciente di quello che stava facendo mentre uccideva il padre, il delitto sarebbe stato premeditato e senza attenuanti; l’avvocato d’ufficio di Joseph, Matthew Hardy, sosteneva la presenza di problemi psicologici e neurologici nel bambino e che quest’ultimo, data la particolare condizione famigliare, era cresciuto nella violenza e quindi non era in grado di esercitare la propria volontà in maniera completa.

Lunedì la sentenza: secondo il giudice, Joseph era in grado di determinare le sue azione e quindi deve farsi carico della responsabilità dell’omicidio. La sorella minore del bambino ha raccontato inoltre che l’assassinio era stato progettato da giorni. In un’udienza separata i giudici decideranno se condannarlo alla detenzione in un carcere minorile fino a quando compirà 23 anni o se fare ricorso a misure cautelari alternative.

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