Armi chimiche in Siria: sì, anzi no

Il conflitto in Siria si arricchisce, purtroppo ogni giorno, di tragiche e contraddittorie notizie. Il magistrato svizzero Carla Del Ponte ha parlato di un probabile uso di gas Sarin da parte dei ribelli siriani, ossia di uso di quel gas letale già visto in passati conflitti. È risaputo come l’uso di qualsiasi arma chimica sia espressamente vietato da leggi internazionali per i diritti umani, sia contro militari che contro i civili, ma, secondo testimonianze raccolte nei luoghi dove il conflitto è stato più aspro, i ribelli non avrebbero esitato ad usare il Sarin.

Il presidente americano Barak Obama ha parlato più volte della cosiddetta “Red Line”, ossia di quella “linea” di condotta, da parte di qualsiasi esercito o fazione ribelle, che non può essere superata, ossia proprio l’uso di armi chimiche potenzialmente mortali; come sembra, sempre secondo la Del Ponte, che questa volta siano stati i ribelli al regime, e non i fedelissimi del presidente Assad, a macchiarsi di questo crimine.

La Del Ponte, che è membro della commissione ONU sui crimini di guerra, tuttavia, ha espressamente specificato che ci sarebbero solo delle testimonianze a supportare questa ipotesi, ma la situazione è ben lontana dall’essere chiarita.

Poche ore dopo, quasi come a smentire le parole del magistrato svizzero, arriva infatti la nota da parte della stessa Commissione ONU sui crimini di guerra, secondo la quale non ci sono prove conclusive sull’uso di gas mortali: ci tiene a precisarlo proprio il presidente della commissione, Paulo Sergio Pinheiro, specificando che “la commissione sta comunque facendo di tutto per chiarire la situazione”; altre importanti istituzioni a livello internazionale hanno fatto sapere di essere informati su probabili usi di gas in Siria, come ad esempio la Nato, che, nella tradizionale conferenza mensile di Bruxelles, si dice al corrente della situazione , ma specificando di non essere nelle condizioni di dire chi l’abbia usate; gli stessi Stati Uniti si dicono “allarmati e preoccupati della situazione” ma puntualizzano che anche da parte loro non hanno prove certe sull’uso del gas. Proprio nei prossimi giorni inizierà il tour del segretario di stato John Kerry in Russia, dove incontrerà, per la prima volta, il presidente russo Vladimir Putin: si parlerà, tra i molti argomenti, anche sull’impegno “reale” del Cremlino su una soluzione pacifica del conflitto siriano.

LEGGI ANCHE:   La rivoluzione siriana: riflessioni su un decennio di lotta

 Emiliano Rossano


1 Comment

  • … ma infatti la del Ponte NON HAI MAI PARLATO di prove conclusive, ma ha detto: “ancora non c’è una prova inconfutabile, (ma) abbiamo sospetti molto forti, sospetti concreti che è stato usato il gas sarin. le cure che sono state portate alle vittime, hanno dimostrato questo..”.
    Più chiara di così..

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