Zimbabwe verso il voto, Amnesty denuncia diritti umani violati e repressione

NUOVA COSTITUZIONE, VECCHIA REPRESSIONE – Il 31 luglio 2013 i cittadini del Zimbabwe voteranno alle elezioni presidenziali dopo la ratifica della nuova costituzione (approvata per via referendaria nel marzo di quest’anno). Tuttavia, a due settimane dalle elezioni, la situazione politica nel Paese sembra precipitare in un baratro in cui le libertà fondamentali di espressione ed associazione pacifica sono soggette a restrizioni attraverso violenze e ripetute intimidazioni da parte delle autorità di pubblica sicurezza.

Nel rapporto “Walk the Talk”, presentato recentemente da Amnesty International, l’organizzazione fornisce una dettagliata descrizione delle violazioni dei diritti umani nello Zimbabwe. In particolare questo rapporto dununcia gli abusi che i difensori e attivisti dei diritti umani subiscono quotidianamente da parte della polizia; tali abusi includono la limitazione di associazione democratica per la discussione dei problemi relativi alle elezioni e in molti casi le riuniuni vengono vietate senza un motivo logico. Mentre non risultano esserci le stesse restrizioni per le attività condotte dagli attivisti del ZANU-PF, partito dell’attuale dittatore Robert Mugabe.

LE ARMI DI MUGABE, DALLA POLIZIA AL CIBO – Come denuncia Noel Katutwa, vice-direttore del programma Amnesty International per l’Africa, il giro di vite sulle attività dei difensori dei diritti umani – attività peraltro esplicitamente consentite dalla nuova costituzione – è un indicatore preoccupante del fatto che le agenzie governative restino vivamente ostili alla società civile. In vista delle prossime elezione il governo sta ulteriormente intensificando, insieme alla polizia, atti illegali mirati a soffocare i dissidenti politici e soprattutto a togliere la voce ai difensori di uno Zimbabwe più democratico. Mugabe sta usando tutti gli strumenti a sua disposizione per vincere: uno di questi è il cibo, storicamente usato per ottenere consensi elettorali in zone in cui questo scarseggia. Come sottinea Amnesty nel suo rapporto, la distribuzione di alimenti nelle regioni danneggiate dalla pioggia del Masvingo e Matabeleland è concessa esclusivamente ai sostenitori del partito ZANU-PF.

Il rapporto presentato da Amnesty, oltre a presentare i problemi di libertà di espressione nello Zimbabwe e le ingiustizie causate da queste restrizione, intende offrire delle raccomandazioni alle autorità del Paese e alle organizzazioni internazionali affinché non si ripetano più le violenze causate in occasione delle precedenti elezioni del 2008, quando circa 200 persone furono uccise e altre migliaia torturate dalla polizia. Amnesty International chiede allo Zimbabwe di rispettare e proteggere i diritti umani di espressione e libera associazione, diritti fra l’altro sanciti dalla sua stessa Costituzione.

Alessio Chen


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