L’Associazione 21 Luglio ha presentato – presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Roma – “Antiziganismo 2.0“, il rapporto sull’incitamento alla discriminazione e all’odio razziale; per antiziganismo si intende – in base alla definizione della Comissione europea contro razzismo e l’intolleranza – un tipo di discriminazione molto forte e persistente, che si esprime attraverso discorsi di odio, sfruttamento e stigmatizzazione.
Proprio la creazione di stereotipi è tra i principali avversari di questo rapporto, in quanto si evidenzia in esso come i mass-media e l’ambiente politico contribuiscano fortemente a deviare la coscienza e la conoscenza della popolazione, creando quindi situazioni di intolleranza.
Entrando nei dettagli infatti, leggiamo nel rapporto che ogni giorno, in Italia, si registrano 1,43 casi di incitamento all’odio e discriminazione nei confronti di rom e sinti, per lo più attraverso dichiarazioni di esponenti politici diffuse da giornali, siti web e social network.
Dei 370 casi evidenziati, addirittura il 75% è riconducibile ad esponenti politici, nella fattispecie emerge che il 59% delle segnalazioni si riferisce ad iscritti ad un partito di destra e di centro destra. In 90 casi, l’autore di una dichiarazione discriminatoria e incitante all’odio è stato un esponente della Lega Nord; seguono il Popolo della Libertà con 74 casi, La Destra con 30 e Forza Nuova con 11. In 9 casi l’autore è stato invece un esponente del Partito Democratico.
Questi episodi sono d’altra parte alimentati da 1,86 episodi di informazione scorretta al giorno. Durante l’indagine dell’Associazione, che ai fini del rapporto ha considerato il periodo dal 1 settembre 2012 al 15 maggio 2013, son stati ben 482 i casi di informazione scorretta in grado di creare antiziganismo e rafforzare stereotipi negativi nei confronti dei Rom e Sinti.
Il Corriere della Sera raggiunge il numero più elevato di segnalazioni (12,9%), mentre il Tirreno si attesta su una percentuale dell’11%. Seguono Il Messaggero con il 7,5%, il Tempo (6%), La Repubblica, soprattutto nelle edizioni milanesi e romane (6%) e il Giornale d’Italia (4%). Il territorio lombardo, sommando tra loro le percentuali di Libero, Il Giornale e Il Giorno, raggiunge una rappresentatività sul campione di quasi il 20%.
Questi giornali, utilizzando parole come “zingari” o “giostrai” in senso indubbiamente negativo, non hanno fatto altro che rafforzare l’idea del rom come persona straniera di cui avere paura, capace di qualunque atto criminale, sporca e da ghettizzare. Ma la verità è ben diversa: anzitutto molti rom non sono stranieri, ma abitano il nostro territorio da generazioni, e inoltre la criminalità che tanto gli si attribuisce è statisticamente molto inferiore a quella che ci si aspetterebbe, e va anche guardata alla luce del fatto che quasi nessun rom in Italia ha la possibilità di lavorare o di avere quei diritti che a noi sembrano inviolabili.
Alla luce di questi dati, l’Associazione 21 Luglio ha intrapreso 135 azioni correttive, ottenendo la chiusura di due blog che diffondevano contenuti lesivi della dignità delle comunità rom e la rettifica dei contenuti di un paragrafo della guida National Geographic su Roma che criminalizzava indistintamente i rom.
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