Ai fornelli con Frontiere, workshop di cucina afghana nel weekend della Liberazione

Un piatto nella tipica composizione afghana

Era da tempo che noi di Frontiere avevamo il pallino di promuovere l’intercultura attraverso la cucina etnica. Abbiamo sempre pensato che condividere un piatto o una ricetta potesse avvicinare le persone e favorire lo scambio che è alla base di ogni società multiculturale. In questo modo, inoltre, si sarebbero potuti creare dei posti di lavoro qualificati per i migranti valorizzando il loro bagaglio culturale. E’ per questo che ora abbiamo pensato di realizzare quella che fino a ieri era solo una bella idea: una serie di workshop di cucina etnica.

In redazione ci siamo chiesti da quale paese partire e a tutti è venuta la stessa idea, l’Afghanistan! Un paese martoriato da decenni di guerra e che vanta il triste primato del numero di profughi sparsi per il mondo. Profughi che molto spesso arrivano in Italia e in Europa alla ricerca di protezione internazionale. Un paese che solitamente entra nelle cronache solo per le tragiche notizie che quotidianamente arrivano sui mezzi di informazione e mai per la sua cultura millenaria. Proprio per rovesciare questo trend, sabato 26 aprile abbiamo organizzato un workshop di cucina etnica dedicato all’Afghanistan.

IL CUOCO. E ad insegnare i segreti di questa cucina ricca di profumi e di spezie sarà Shadamgul Zadran, giovane ma esperto cuoco afghano arrivato in Italia nel 2010. Da allora, dopo aver ottenuto lo status di rifugiato politico, ha lavorato come cuoco sia per ristoranti italiani che per catering di cucina etnica.

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Il cuoco afghano Shadamgul Zadran con i piatti che si cucineranno durante il workshop

DOVE.  Il workshop, organizzato dall’Associazione Frontiere in collaborazione con l’Azienda Agricola La Volpe e L’Uva, si terrà in un casale circondato da vigneti e uliveti, immerso nella campagna di Cori, a meno di un’ora da Roma, con una vista panoramica sul Circeo. La cittadina è ricca di testimonianze del fastoso passato come il Tempio di Ercole ed il Tempio di Castore e Polluce. E’ inoltre una zona molto vocata per i vini grazie alla riscoperta e valorizzazione del vitigno autoctono Nero Buono di Cori e del Bellone.

IL PROGRAMMA. La cooking class, che prevede anche un menu dedicato ai vegetariani, avrà la durata di 6 ore durante le quali si ripercorreranno le tradizioni della cucina afghana. Oltre a conoscere la cultura di questo paese affascinante, durante la giornata ci sarà l’occasione per parlare della situazione degli afghani che fuggono dalla loro terra per cercare protezione nel nostro paese. Alla fine della lezione teorica e pratica si mangeranno i piatti cucinati per poi conoscere le spezie ed il loro utilizzo. Nell’ottica di un approccio Glocal alla cucina, durante la giornata saranno utilizzati prodotti a km 0 del territorio di Cori come l’olio extravergine di oliva e il vino prodotti dall’azienda agricola che ci ospiterà.

– 10.00 arrivo a Cori
– 10-11.00 presentazione cucina, cultura e tradizioni afghane
– 11.00-14.00 lezione pratica e preparazione piatti
– 14.00-15.30 pranzo
– 15.30-16.00 lezione sull’utilizzo delle spezie
– 16.00-16.30 tè afghano con dolcetti
– 16.30 partenza per Roma

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Menu
– Samosa di verdure: fagottini di pasta fritta con piselli, patate e spezie
– Kabuli pulao: riso con carote, uvetta, pomodoro e zafferano
– Chargh: pollo con spezie o Sabzi (misto di verdure) per i vegetariani
Dhal: lenticchie stufate
– Chukny: salsa allo yogurt con coriandolo, mix di noccioline, mandorle e noci
*Meva e chai  (spuntino delle 11.30): tè nero indiano cardamomo verde, zucchero + mix di uvetta grande e frutta secca

INFO E COSTI. Il costo del workshop è di 45 euro e comprende la lezione teorica e pratica, il pranzo, una dispensa con le ricette preparate durante la giornata, una confezione di the afghano e una confezione di spezie. Per avere ulteriori informazioni o per prenotare inviare una mail a workshop.frontiere@gmail.com o chiamare il numero 3487500453.

La preparazione dei samosa

 

Il casale immerso nel verde

 

 


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