Oltre un milione di profughi siriani in Libano

 A tre anni dall’inizio del conflitto in Siria, oggi si è passata la cifra astronomica di un milione di sfollati in Libano (dati UNHCR), che ne fanno il paese con la più alta concentrazione di rifugiati al mondo. Per dare un’idea rispetto al totale della popolazione, basti pensare che i rifugiati siriani equivalgono ormai ad un quarto della popolazione libanese e che il Libano è un paese piccolo quasi quanto l’Abruzzo. La dinamica ha seguito un andamento esponenziale a partire dal 2012, quando i rifugiati sono stati 18,000. Già nel 2013 però la cifra è salita a 356,000 fino ad arrivare all’exploit di questo 2014. Un flusso di questa portata sarebbe devastante per qualunque paese, ma il Libano deve anche fare i conti con problemi di altra natura derivanti dal conflitto siriano: diminuzione del volume del commercio internazionale, di turismo e investimenti.

Particolarmente delicata è la posizione dei minori. Attualmente rappresentano circa la metà dell’intera comunità di rifugiati siriani e il numero di minori in età scolare ha raggiunto il numero di studenti libanesi: 400,000. Tra questi, 100,000 sono stati già accolti nelle scuole anche se il Libano da solo potrebbe non essere in grado di accogliere gli altri (dati UNICEF).

Torna utile da questo punto di vista ricordare gli sforzi per stabilizzare la Siria della seconda Conferenza Internazionale dei Donatori, presieduta dal Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-Moon e svoltasi a Gennaio a Kuwait City. In quell’occasione si è discusso di come raccogliere i 6,5 miliardi di dollari richiesti dall’ONU per fronteggiare l’emergenza siriana. L’Italia ha partecipato con uno stanziamento di 38 milioni di euro previsto per l’anno 2014, incrementando il sostegno rispetto all’anno precedente del 70% e classificandosi come nono donatore mondiale e terzo tra i paesi dell’Unione Europea, dopo Germania e Gran Bretagna. I fondi raccolti dopo la Conferenza (la comunità internazionale si è impegnata per soli 2,4 miliardi di dollari a fronte dei 6,5 richiesti) serviranno anche per gestire i progetti UNICEF rivolti ai bambini: circa 835 milioni di dollari saranno infatti destinati all’infanzia, un terzo destinato alle azioni in Siria e due terzi destinati ai profughi fuggiti all’estero.

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Secondo le stime fornite dall’ONU, dall’inizio del conflitto ci sono state 113,000 vittime civili tra cui 11,400 bambini (un terzo dei quali con meno di 10 anni). Il numero di rifugiati in fuga continua intanto a crescere: i minori rappresentano da soli già 3 milioni di sfollati. Se fosse vero che la Siria non scalda più i cuori, e che gli stati Europei si sono dimostrati poco solerti nell’accogliere rifugiati siriani in casa propria, preferendo invece destinare al paese aiuti monetari, un maggiore impegno multilaterale appare urgente e necessario per gestire una situazione così critica e complessa come quella della Siria.

Martina Romanelli


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