“CasaPound impedisce ai bimbi rom l’ingresso a scuola”

Circa 500 membri di Blocco Studentesco, costola studentesca dei “fascisti del terzo millennio” di Casapound, hanno manifestato questa mattina nei pressi del campo rom di via Cesare Lombroso, non permettendo a decine di bambini del campo di entrare a scuola. “Stop alle violenze dei rom, alcuni italiani non si arrendono” era lo slogan.

“Hanno impedito a tutte le persone nel campo di uscire creando anche una situazione di panico e paura. Si tratta di un campo dove vivono circa duecento persone e che esiste da oltre trent’anni con cui siamo al lavoro con diversi progetti di inclusione. Con il gesto di queste persone è stato impedito a circa 90 bambini di scuole elementari e medie di andare a scuola. Si tratta di un fatto di una gravità inaudita”.

La vergognosa azione denunciata della cooperativa sociale Eureka e da Arci Solidarietà è stata rivendicata dallo stesso Blocco Studentesco. “È una situazione invivibile, questi episodi accadono molto spesso – spiega Fabio Di Martino, responsabile nazionale del Blocco Studentesco – per questo oggi abbiamo voluto dimostrare che ci sono ragazzi italiani che non sono disposti a subire in silenzio questo tipo di prepotenze”. “Le scuole romane sono fatiscenti – aggiunge l’esponente del movimento studentesco di CasaPound Italia – per questo è ancora più inconcepibile che il sindaco Marino e le istituzioni finanzino i campi rom o i centri d’accoglienza, strutture che al di là delle visioni buoniste e ipocrite non fanno altro che aumentare il degrado delle nostre città”.

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Nei giorni precedenti alcuni membri della comunità residente nel campo di via Cesare Lombroso erano stati vigliaccamente accusati di aver lanciato pietre contro le scuole. Senza nessun motivo, visto che gli stessi dirigenti scolastici si sono affrettati a smentire le calunnie e a prendersela con i falsi allarmismi.

 


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