Container 158, viaggio nella Roma segregata

Ci sono i bosniaci, i rumeni, i montenegrini. E ancora i bosniaci. Davanti a un cartellone bianco una delle protagoniste di Container 158, di Stefano Liberti ed Enrico Parenti, prova a raccontare la composizione del campo rom di via Salone. Dove mille persone vivono una condizione di isolamento dal resto dalla città e dai servizi di base.

Prodotto dall’associazione ZaLab e girato senza buonismi e virtuosismi inutili, il film denuncia le politiche segreganti nei confronti dei rom perpetuate a Roma. Il film sarà visibile gratuitamente in streaming fino al 18 gennaio. ZaLab e l’associazione 21 Luglio hanno inoltre lanciato una petizione per chiedere ai sindaci un impegno per la trasparenza e la reale integrazione dei rom.

Tra le conseguenze di un uso poco efficace e spesso illecito dei fondi pubblici destinati all’integrazione c’è anche l’idea, sempre più diffusa in questo periodo di crisi, che i Rom in Italia godano di innumerevoli vantaggi e che a loro le amministrazioni pubbliche rivolgano trattamenti di favore. Un falso presupposto che soffia sul fuoco della “guerra tra poveri” ed alimenta pregiudizi già tenacemente radicati.

LA PETIZIONE
Mega-campi per soli rom, simili a quello raccontato dal film Container 158, esistono o sono in via di realizzazione in diverse città della penisola, malgrado Commissione Europea, Consiglio d’Europa e Nazioni Unite abbiano chiesto a più riprese all’Italia il loro superamento. Forse è eccessivo ipotizzare che ciò che chiamano Mafia Capitale sia in realtà un vizio nazionale e che tutta la politica di costruzione e manutenzione dei Mega-campi attrezzati sia funzionale a mantenere benefici di pochi e a soffiare sul fuoco della “guerra tra poveri”. Ma sulla scia di quanto emerso a Roma, è quantomeno lecito porsi delle domande per accertare come vengano spesi i soldi destinati alle comunità rom e sinte anche in altre parti d’Italia e chiedere dunque trasparenza sull’impatto territoriale, sociale e umano di anni di politica dei “mega-campi nomadi”. Si sa ad esempio che solo a Roma, per “ospitare” 8.000 persone sono stati xf rolex gmt master 16713bnsj mens asian movement two tone spesi 130 milioni di euro in 5 anni, ma non quanto sia costato complessivamente alla collettività italiana aver violato i diritti di decine di migliaia di rom e sinti segregandoli nei “mega-campi nomadi” in tutta Italia.
ZaLab e 21 Luglio chiedono ai sindaci delle città dove i rom sono relegati nei Mega Campi, un impegno per la trasparenza e la reale integrazione.
Si può guardare oggi, finalmente, a politiche più sostenibili dal punto di vista economico e più efficaci dal punto di vista dell’integrazione delle comunità rom e sinte? Questi i contenuti della petizione “Oltre i mega campi” che vi invitiamo a firmare, promossa congiuntamente da Associazione 21 Luglio e ZaLab, rivolta ai sindaci e alle amministrazioni delle città italiane coinvolte, per il superamento della politica ghettizzante dei MEGA-CAMPI. La petizione: zalab.org/oltreimegacampi.

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Qui puoi vedere il documentario in streaming.


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