AL SIG. Presidente della Repubblica Italiana
SERGIO MATTARELLA
Il mio nome è Hind Talibi, ho 26 anni e sono una studentessa di Diritti umani presso la facoltà di Scienze politiche di Padova, le scrivo questa lettera, perché ho la speranza che lei possa ascoltare le mie parole. Io come tanti altri “nuovi Italiani” amo molto il mio paese e sogno per esso un futuro migliore, ma mi hanno insegnato che la Costruzione del futuro parte dal presente, ed il nostro, ora come ora, non è dei migliori…
Da piccola a scuola ho imparato i principi fondanti della nostra splendida Costituzione, quando si parlava di essa, la si accostava al nome del Presidente della Repubblica in quanto ne è il garante; ecco Signor Presidente noi cittadini necessitiamo della sua presenza ora più che mai, in un periodo in cui siamo garantisti sui privilegi ma molto meno sui diritti.
Io sono nata a Casablanca in Marocco, da piccola mi sono ricongiunta con i miei genitori qui in Italia e pian piano, più passavano gli anni più mi ritrovavo accostata al termine minoranza, minoranza in quanto non italiana da generazioni e soprattutto minoranza per la mia fede, Io sono Musulmana, italiana Musulmana! Ed in quanto tale vorrei porre alla sua attenzione alcuni episodi che mi toccano particolarmente.
Mi addolora molto, signor Presidente vedere di questi tempi esponenti della nostra classe dirigente utilizzare la minoranza di turno per farne il cavallo di battaglia nelle loro propagande politiche, offendendo la dignità ed il sentimento di queste persone, mi addolora vedere che nella nostra Italia, le strategie politiche piuttosto che lavorare sul paese lavorano denigrando una parte di esso, mi addolora vedere i nostri partiti dividerci in categorie e spingerci allo scontro. Mi addolora veder accettate le ingiustizie e ancora mi addolora vedere diritti rinnegati e principi della Costituzione calpestati, come l’art 2 e l’art 3, mi addolora la libertà d’offesa che spesso i nostri politici utilizzano.
Mi addolora che il mio paese appaia al resto del mondo attraverso quella classe che porta avanti le sue campagne con mancanza di rispetto e pensiero di superiorità, mi addolora Signor Presidente che il mondo non conosca quell’Italia ospitale acculturata e civile, ma quale modo per esporla? Di certo non lasciando carta bianca, senza mettere freni di nessun genere a chi non rispetta la dignità umana. Perciò le chiedo di essere garante anche di me e di tutte quelle minoranze che sono oggi gli altri colori dell’Italia, di me che per la mia fede spesso mi sento offesa dalle spiacevoli frasi di alcuni dei nostri rappresentanti, che troppo facilmente si sentono legittimati ad attaccare un’intera comunità sulla base di stereotipi e pregiudizi.
Nel ringraziarLa per la cortese attenzione prestatami, ripongo in lei piena fiducia consapevole di quanto Le stia a cuore il bene della nostra patria.
Lei rappresenta l’unità della nostra nazione, che oggi è sempre più variopinta, e che per rispetto della sua grande storia, e per la sua democraticità non può permettersi di scendere a compromessi con chi predica la cultura dell’odio e dell’intolleranza.
Cordiali saluti
Padova 22 Maggio 2015
Hind Talibi
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