L’Officina di Teatro Sociale della Regione Lazio BLACK REALITY incontra alcune tra le principali realtà che si occupano di migranti e agricoltura – Amnesty International Italia, Campagna #Filiera sporca, Funky Tomato, Fuori dal ghetto, Io ci sto, Medici per i Diritti Umani, Osservatorio Migranti Basilicata, Radio Ghetto Voci Libere – per una nuova puntata speciale di Tutorial per Migranti che vuole promuovere una filiera etica nella produzione e distribuzione dei pomodori e dei prodotti agricoli.
Come dichiara Coldiretti, tra le principali organizzazioni degli imprenditori agricoli in Italia, i “distretti produttivi di eccellenza del Made in Italy possono sopravvivere solo grazie al lavoro degli immigrati, dalle stalle del nord dove si munge il latte per il Parmigiano Reggiano alla raccolta delle mele della Val di Non, dal pomodoro del meridione alle grandi uve del Piemonte”.
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Eppure, come ogni anno, dal foggiano alla zone dell’Alto Vulture in Basilicata alla Campania, la manodopera stagionale straniera ha trovato impiego nella raccolta del pomodoro in condizioni di vita e di lavoro inaccettabili: si dorme in baracche e case abbandonate senza acqua, luce e servizi igienici; si lavora a cottimo per 3-4 euro a cassone, spesso senza contratto; l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro e il trasporto sono gestiti dai caporali.
In questo clima western dove per pochi euro al giorno si muore di fatica, come in un sogno il video tutorial di Valerio Gatto Bonanni, Flavio Ciancio, Roberto Maria Nesci racconta come sia possibile immaginare un altro modo di produrre. Nella chiave che contraddistingue questa seguitissima serie web, il reale e l’irriverenza si mescolano, lo sguardo severo su un indigeribile quotidiano può diventare anche incitazione allo svegliarsi e rendersi conto che, a volte, alcuni sogni sono più concreti di quanto possiamo immaginare.
I Tutorial per Migranti sono delle guide che insegnano come sopravvivere, come comportarsi nella nostra “accogliente” società. Il linguaggio utilizzato fa leva sul paradosso, creando situazioni surreali, ispirati alle opere dei Monty Python, alle webserie contemporanee, alla lucida comicità di Buster Keaton.
Il video ha incontrato la collaborazione di Vinicio Capossela che ha voluto concedere l’utilizzo delle musiche della Banda della Posta prodotta dalla sua casa di produzione la Cupa s.r.l.
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