Due artisti di origini lucane, il fotografo Roberto Lacava e la pittrice Gabriella Nube, hanno voluto unire i loro linguaggi e le loro energie creative per restituire insieme “un’immagine della Basilicata contemporanea attraverso i suoi aspetti forse meno appariscenti ma profondamente emblematici”.
Ne esce fuori la storia di una terra bellissima ma che sta soffrendo, per il declino demografico causato dal calo delle nascite e dall’emigrazione. Una terra costellata di vecchi paesini, dove spesso le conseguenze dell’abbandono sono tali da suscitare nel visitatore contemporaneo, oggi come ai tempi di Carlo Levi, la stessa sensazione d’inesorabile distanza da noi nel tempo e nello spazio.
Ma, in realtà, la sua lontananza è una percezione ingannevole: l’emigrazione spinta dalla ricerca di lavoro altrove e lo spopolamento che ne consegue sono una realtà che coinvolge numerosi piccoli borghi del nostro Paese. Da Nord a Sud, per le stesse ragioni, si va via da molti altri luoghi alla volta di città più grandi, non di rado anche oltre confine. La distanza da questa terra e dalle sorti della sua gente è dunque illusoria: la sua storia è la nostra. Una storia appunto non lontana, anzi, viva, condivisa, contemporanea come non mai.
Concepito come vero e proprio racconto per immagini, le ottanta opere che compongono l’allestimento si alternano lungo il percorso espositivo senza soluzione di continuità, in un serrato scambio di rimandi, ora casuali ora voluti, ma sempre frutto dell’affinità di intenti e di sensibilità dei due autori.
Fotografie e dipinti sono ordinati e suddivisi in quattro distinte aree tematiche, dedicate rispettivamente a scorci, istanti di vita, originali presenze e paesaggi: quattro diverse angolazioni con cui raccontare la medesima storia, il presente di una terra fatta di silenzi, di spazi lasciati vuoti, di rivelazioni inattese. Di atmosfere quasi irreali eppure autentiche.
1. Architetture esistenziali
Ci sono luoghi in cui lo spazio è involontaria metafora dell’esistenza. Nei paesi lucani, come in ogni dove, le strade e le case definiscono lo scenario architettonico in cui si vive, ma nelle loro planimetrie accidentate, scavate sui fianchi di colline e montagne quasi deserte, non c’è solo pietra, intonaco e sole: c’è nella materia un riverbero della vita di chi lo abita.
Le strade, le case, gli uscii chiusi da tempo, i vicoli angusti fatti di scale e dislivelli incalzanti… sono lo specchio litico di una storia millenaria di solitudine e fatica. In questa terra, lo spazio vissuto custodisce un’eco del popolo che vi dimora. Qui, la durezza del vivere è architettura, Architettura Esistenziale.
2. Quotidiana
Per strada o nel silenzio delle case, è qui che avviene l’incontro con la vita degli altri.
Stralci di quotidianità raccolti nei giochi solitari dei bambini, sui volti degli anziani, nei pensieri di chi siede in strada ad attendere che il tempo passi, o semplicemente a ricordare. Quotidiana è la vita ordinaria, i momenti che si ripetono lenti e uguali nei gesti e negli umori: è il luogo in cui va in scena, inesorabile e muta, l’essenza del vivere, o forse, piuttosto, del sopravvivere alle solitudini del paese.
3. Il tempo distratto
Nelle strade deserte, camminando senza mèta, avvengono incontri surreali, inattesi. Presenze arcane si palesano ai bordi delle strade, nelle scritte di vernice sopra i muri, in angoli dimessi, negli oggetti abbandonati, nello sguardo di animali erranti, malinconici e solenni come sfingi a spasso per il mondo.
Il Tempo sembra essere un viandante distratto che dimentica sulla via frammenti di storie e accadimenti interrotti; è un passante che non torna e lascia pezzi sul cammino. Tracce, indizi, in un rebus senza soluzione che sconcerta, sorprende, a volte diverte.
4. Tra cielo e terra
Un volto assomiglia sempre alla terra a cui appartiene.
Nella argille arse, nelle messi che sfidano la calura, nell’aroma delle stoppie d’estate e delle ginestre, tra cielo e terra s’incontra l’alter egodello spirito stoico delle genti lucane.
Sotto il sole e l’azzurro dei cieli solcati dai nibbi, tra cielo e terra è una raccolta di paesaggi d’elezione che ricompone l’incanto d’una geografia emotiva che attraversa, fuori programma, il suggestivo e poco noto entroterra lucano.
La mostra Basilicata. Storie da una terra [non] lontana, dopo aver toccato diverse città italiane è attualmente esposta (fino all’11 marzo) in Austria, presso l’Istituto italiano di cultura di Vienna.
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