Sofia è la città più corrotta d’Europa, serve un piano per salvarla

Per tanti bulgari, Boris Bonev è l’ultima risposta per salvare la Capitale dal collasso. Riuscirà a estirpare malgoverno, razzismo e ingiustizia sociale? L’intervista di Frontiere News. [Fotocopertina: Jeffrey Raza/Frontiere News]


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Per capire la gravità della questione “corruzione” a Sofia, basti pensare che qualche mese fa il capo della commissione anticorruzione bulgara ha rassegnato le dimissioni dopo essere stato indagato per essere coinvolto in uno scandalo sugli acquisti di proprietà di lusso a prezzi favorevoli.

In bilico tra il gravoso passato socialista e un fumoso sogno di modernità, la capitale bulgara sarà presto chiamata a eleggere un nuovo sindaco. I riflettori sono puntati sul giovane candidato Boris Bonev, plurilaureato alla Sorbona di Parigi e punto di riferimento dell’associazionismo locale. È il responsabile della principale ong della città, Spasi Sofia (“Salva Sofia!”), nata dieci anni fa per combattere sul territorio la corruzione dei partiti tradizionali. Farà la fine di altri movimenti dal basso nati in Italia e in Europa? A Frontiere ha raccontato il loro piano per Sofia.


Negli ultimi 10 anni, “Spasi Sofia” ha dato voce alle opinioni di coloro che vivono nella capitale bulgara, segnalando molti problemi urbani legati alla corruzione dell’amministrazione locale. Sarebbe corretto dire che il malgoverno è il problema principale di Sofia?

È così, la corruzione rappresenta il principale problema che incontriamo nella quotidianità. Ogni altra questione urbana – la cattiva qualità delle opere di riparazione, la mancanza di sufficienti mezzi pubblici, la scarsità di asili pubblici – deriva dal fatto che i membri del nostro governo a Sofia sono guidati dagli interessi dei loro partiti politici, degli oligarchi, o personali. Una combinazione letale di incompetenza e corruzione ha preso il controllo del comune di Sofia e i risultati sono ovunque. È tempo di dare spazio a persone esterne alla politica, cittadini che fanno parte del movimento civile. Andrebbe seguita la buona pratica di molte altre città europee, che hanno per sindaci e membri del consiglio comunale elementi della società civile. Conosciamo bene i problemi della città, vivendoli ogni giorno, e dopo dieci anni di lavoro abbiamo sviluppato delle risposte chiare. È fondamentale definire regole, principi di funzionamento e sanzioni per coloro che non seguono tali regole e principi di funzionamento.

L’onestà e la trasparenza sono qualità sufficienti per governare?

Soprattutto quando ci sono così tanti problemi, è essenziale essere onesti e limpidi. Ma bisogna soprattutto essere competenti e lavorare sodo. Abbiamo già avuto esempi di persone trasparenti ma pigre e inadatte, le cui idee buone non hanno portato da nessuna parte. Per ottenere risultati accettabili, è necessario combinare onestà e capacità. Il nostro team è composto da giovani molto competenti, molti dei quali hanno studiato all’estero e sono tornati in Bulgaria con l’idea di implementare qui ciò che hanno imparato fuori. Per dieci anni, queste persone hanno lavorato gratuitamente per risolvere i problemi della città che amano. Hanno dimostrato di non essere mossi da motivazioni quali il potere o il denaro. Questa purezza è molto importante per avere successo.

In Italia e in altri paesi europei abbiamo visto movimenti fare della purezza e dell’onestà il proprio cavallo di battaglia, per poi agire diversamente una volta raggiunti i livelli più alti.

Questo potrebbe accadere a molti, è nella natura umana. Abbiamo una visione realistica della nostra capacità e conosciamo la strada che vogliamo percorrere nei prossimi anni. Ci saranno indicatori verificabili per misurare se abbiamo avuto successo o meno nella gestione della cosa pubblica. Non stiamo agendo per potere o denaro, ma perché amiamo la nostra città. Questa passione per il posto in cui viviamo sarà un monito costante a essere coerenti. Confrontate una mia intervista di dieci anni fa con una di adesso: dirò le stesse cose, esponendo gli stessi problemi e lo farò allo stesso modo. Sfortunatamente, molti di quei problemi sono ancora presenti.

Sofia, capitale europea dell’inquinamento [fonte: namoreto.bg]

Sofia è una capitale affascinante, è il luogo che molti stranieri hanno deciso di chiamare casa. Tuttavia, la città ha ancora molti problemi. Abbiamo menzionato la corruzione (il che è abbastanza ovvio, Italia e Bulgaria condividono il record come nazioni più corrotte nell’Unione europea) ma un’altra grande priorità è la tutela dell’ambiente. L’inquinamento è tale che alcuni giorni in cui l’aria è irrespirabile. Quale misura avete pianificato a riguardo?

La qualità dell’aria a Sofia è molto scarsa, la tua osservazione è corretta. Nessuno sta prendendo alcuna misura reale per affrontare questa situazione. La combustione di carburanti illegali per riscaldarsi causa il 60% dell’inquinamento. A bruciare plastica, pelle, vestiti, e altri materiali contaminanti sono soprattutto residenti dei quartieri più disagiati. La salute dei cittadini è la cosa più importante. Ogni anno, a Sofia 900 persone muoiono prematuramente a causa della qualità dell’aria. È un costo umano altissimo, che paghiamo tutti. Bisogna trovare un punto di incontro tra il diritto a riscaldarsi e la tutela dell’ambiente, ma manca la volontà politica di farlo. Vogliamo introdurre regole molto rigide su ciò che è lecito bruciare, ma il fulcro del problema è che la maggior parte di queste persone non può permettersi altri mezzi di riscaldamento. La semplice sanzione non risolverà nulla. Serve un programma sociale che fornisca impianti di riscaldamento più ecologici per portare nelle case un riscaldamento pulito. Dobbiamo fornire un’alternativa che risolva il problema alla radice.

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Un altro 30% dell’inquinamento proviene dai trasporti (il resto è causato da industrie e altri fattori). Sofia vanta le tasse più basse sulle auto inquinanti, pur essendo la città più ricca della Bulgaria. Se dovessimo essere eletti, faremo tutto ciò che deve essere fatto per il bene della città. Anche se può essere impopolare. Non temo il giudizio della città nel dirlo. Dobbiamo aumentare le tasse sui veicoli inquinanti, creare zone a basse emissioni in alcune aree della città, chiudere strade per renderle percorsi pedonali e promuovere il trasporto pubblico. Sofia ha autobus nuovi e uno sviluppato sistema di metropolitana, ma le statistiche ufficiali ci dicono che sempre meno persone usano mezzi pubblici. Ogni giorno, a Sofia vengono immatricolate 600 auto. Questo è un numero enorme a cui la città non può far fronte. L’unico modo per affrontare il problema è disporre di più mezzi pubblici, e che siano veloci e affidabili.

Ci sono zone di Sofia con una vasta popolazione rom, dove le condizioni di vita sono pessime e talvolta c’è un alto tasso di criminalità. Dall’altro lato, sembra che la società bulgara faccia fatica a liberarsi dei pregiudizi antizigani “riscoperti” dopo la caduta del socialismo. In che modo proteggereste la dignità umana in questi distretti, pur occupandosi delle questioni consequenziali che la loro condizione ha sulle altre aree della città?

Prima di tutto, dobbiamo chiarire un aspetto. Da molti anni, i partiti politici tradizionali hanno usato la maggioranza della popolazione rom. Mantenerla povera e poco istruita conviene, perché così è facile acquistarne i voti. Ci sono molti esempi in Bulgaria, non solo a Sofia, in cui nei cosiddetti “ghetti” i voti si sono spostati in blocco da sinistra a destra, e viceversa, nel giro di quattro anni. I picchi del 90% di preferenze passati dall’altra parte sono un chiaro indicatore del fatto che stiamo parlando di politici che acquistano voti, e non di persone che esprimono la propria opinione politica. Per 30 anni abbiamo avuto così tanti programmi per l’integrazione senza risultati tangibili e durevoli. Vogliamo che la nostra città si sviluppi e vogliamo che tutti i nostri cittadini abbiano condizioni migliori. Ecco perché il nostro obiettivo è identificare e correggere la radice del problema, non i suoi sintomi.

Qual è la radice? Da cosa dipende il razzismo?

Il razzismo è spesso una conseguenza diretta di un incidente personale legato a un problema di infrastruttura o a un problema sociale, che l’autorità può e deve risolvere. Bisogna rimuovere ogni ostacolo che impedisca lo sviluppo di un ambiente sicuro per tutti. Rimuoviamo ciò che causa la tensione sociale tra le comunità e anche questo odio così diffuso diminuirà. Nel nostro programma stiamo includendo soluzioni per molti problemi che la comunità rom affronta ogni giorno, quasi tutti legati alle infrastrutture. Non ricordo quando sia stata l’ultima volta che in questi quartieri il comune abbia realizzato una nuova strada, eseguito un intervento di riparazione o costruito case popolari dove allocare persone che vivono nelle baracche. Credo trent’anni fa. Finora il comune di Sofia ha completamente abbandonato i suoi doveri e le sue responsabilità sociali nei confronti della comunità rom, lasciando questi quartieri all’autogestione. Questo è il motivo dell’alto tasso di criminalità.

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Filipovtsi, un vero e proprio ghetto rom nella periferia di Sofia (Credit: Ivan Bonev)

 

E qual è la ricetta per invertire la rotta?

Serve investire nelle infrastrutture della città, ma soprattutto è necessario coinvolgere le ONG, unico buon esempio che posso vedere al momento. Le associazioni che operano sul territorio hanno spesso risultato incredibili. In uno dei sobborghi, il tasso di frequenza scolastica è cresciuto dal 30% a oltre il 70%, solo grazie alla presenza di queste ONG. Ogni mattina per diversi anni, i volontari sono andati porta a porta per assicurarsi che i bambini fossero a scuola. Hanno fatto uno strepitoso lavoro di sensibilizzazione nelle famiglie. Le ONG fungono da ponte tra le istituzioni e le esigenze delle persone. Loro hanno conoscenza ed esperienza, le autorità hanno fondi e strumenti. L’amministrazione dovrebbe lavorare insieme alle associazioni per trovare – e soprattutto attuare – le soluzioni migliori per le persone più in difficoltà. Non ho paura di implementare le soluzioni necessarie. Vorrei che le comunità rom abbiano la facoltà di scegliere me perché apprezzano quello che faccio, non perché ne compro i voti. Se voglio essere un sindaco responsabile, sarà mio dovere fare tutto il possibile affinché anche loro possano prendere parte alla vibrante società della nostra capitale e condurre una buona vita. Questa è la principale differenza tra noi e i partiti politici tradizionali.

C’è un innegabile problema strutturale su come le autorità bulgare trattano specifiche categorie di esseri umani. Più di una volta ho visto poliziotti picchiare senzatetto per il semplice fatto di esistere.

Ogni giorno parlo con molte persone per strada. Ho avuto l’opportunità di incontrare anche diversi senzatetto, con cui ho discusso dei problemi che affrontano ogni giorno. Hanno condiviso la loro prospettiva sulla città, li ho ascoltati raccontare quali sono i loro bisogni più urgenti. Ad esempio, l’unica istituzione municipale per senzatetto è un posto in cui non vogliono andare. Non sono trattati bene e l’edificio cade a pezzi. Sofia può essere gelida in inverno, con punte di -25° nelle ore notturne; puoi immaginare quanto sia pessimo questo rifugio, se c’è chi preferisce dormire per strada? I dipendenti che lavorano in questa istituzione ricevono uno stipendio ridicolo, non hanno motivazione né preparazione adeguata. E questo è un problema ampio e trasversale, in Bulgaria. Lo stesso problema riguarda anche gli anziani, gli orfani e le persone con problemi di salute mentale. Queste persone sono completamente dimenticate, nessuno se ne prende cura. Avere un problema mentale è uno stigma e si ha paura persino di parlarne, di conseguenza a pochi importa del loro benessere. Serve un piano olistico per le politiche sociali. Chi lavora in queste strutture deve essere addestrato su come trattare i propri assistiti con dignità. E dovrebbe sapere come comportarsi in modo lucido quando qualcosa va storto. Ancora una volta, ciò non può essere fatto senza investimenti adeguati e il coinvolgimento delle ONG.

Sofia, una protesta contro la corruzione (Fonte: terminal3.bg)


Spasi Sofia
ha obiettivi ambiziosi, volendo rivoluzionare il modo in cui viene amministrato il bene comune. Tutte le misure che prevedete di adottare richiederanno uno sforzo enorme, da molte prospettive. Come intendete fare tutto questo e da dove prendereste i fondi? Come si può confidare che questa non sia solo pura propaganda?

Il nostro programma comprende misure a breve e lungo termine. Un sindaco affidabile deve avere una visione lungimirante. Vogliamo iniziare ora a fare ciò che Sofia raccoglierà tra dieci anni. Avrebbe dovuto essere fatto venti anni fa, e questo è esattamente il motivo per cui il cambiamento non può essere ritardato ulteriormente. L’anno prossimo verrà modificato l’attuale piano urbanistico generale. Al momento ha una validità di 10 anni e l’attuale piano scadrà nel 2020. Tuttavia, a causa di una modifica della legge, la durata del prossimo piano sarà raddoppiata. Siamo sulla soglia di un piano urbanistico che plasmerà i prossimi 20 anni di Sofia, e nessun altro candidato ne parla! Questa è la più grande opportunità che abbiamo di dare una chiara direzione su come i fondi comunali dovrebbero essere investiti per il bene dei cittadini. Questo è il momento di credere nei nostri sogni e di implementare le nostre idee. Tra dieci anni arriverà il momento in cui la città avrà bisogno di ciò che vogliamo iniziare a pianificare oggi; se non agiamo ora, non saremo preparati a ciò che dovrà essere fatto. Non possiamo dire: “Troveremo un modo”. Quando le cose non sono pianificate, i risultati sono catastrofici. E attorno a noi ne vediamo la dimostrazione. Le grandi questioni richiedono tempo e denaro per essere risolte.

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Sul tempo dipenderà dagli elettori. Ma sul denaro?

Sofia non è un comune povero, il budget annuale è di 800 milioni di euro. Può sembrare ridicolo per le grandi città in Italia e in altri paesi dell’Europa occidentale, ma per Sofia è un grande budget. E aumenta di anno in anno. Ma questi soldi vengono sprecati. La corruzione del sistema è molto dispendiosa per le casse pubbliche. La priorità è avere una migliore gestione del denaro pubblico; abbiamo lavorato su molte possibili misure specifiche per raggiungere questo obiettivo, riassumibili in: trasparenza e lotta alla corruzione. Avremo poi bisogno di aumentare le entrate, e lo faremo attraverso un sistema sanzionistico più efficiente. Al momento l’istituzione responsabile delle multe non riesce neanche a raccogliere abbastanza soldi per pagare gli stipendi degli ispettori. Alzeremo inoltre le tasse sui veicoli inquinanti e sui nuovi permessi di costruzione. C’è un boom edilizio a Sofia e il comune non ha i soldi per costruire le infrastrutture intorno alle nuove case. Il permesso di costruzione costa 5 € al metro quadro (a Belgrado, capitale paragonabile a Sofia, costa 200 €) laddove l’appartamento verrà poi venduto a 1330 € al metro quadro. Servono regole precise. Vogliamo seguire la visione di una città moderna ed europea, incentrata sul benessere dei cittadini piuttosto che sui partiti politici. E non abbiamo paura di far sapere alla gente come intendiamo agire finanziariamente.

Se dovessi diventare sindaco e l’esperienza nel comune di Sofia sarà positiva, potreste puntare alle elezioni politiche nazionali? In tal caso, dove vi collochereste politicamente?

Non è qualcosa di cui stiamo discutendo ora. Non riesco nemmeno a immaginare di chiedere fiducia al popolo a livello nazionale se non ho prima dimostrato la mia affidabilità a livello locale. Sofia è dove abbiamo operato per dieci anni, qui sono i nostri cuori e questo è il nostro focus. Ora siamo concentrati su Sofia e lavoreremo per Sofia. Speriamo di poter dare l’esempio ad altre città bulgare su come governare con competenza, combattere la corruzione e lavorare per il bene del popolo. Qualora in futuro dovessimo sentire la necessità di agire a livello nazionale, quando i maggiori problemi di Sofia saranno risolti, molto probabilmente lo faremo, ma per ora non è qualcosa che abbiamo pianificato. Se ciò dovesse accadere, faremo attenzione a dove collocarci.

Tra i partiti bulgari il confine tra sinistra e destra è alquanto labile…

Per non dire altro. Questo porta a molti paradossi. Basti pensare che una delle misure economiche più di destra mai adottate in Bulgaria – l’aliquota fiscale forfettaria, altrimenti nota come Flat Tax – è stata introdotta dall’ex Partito Comunista. Noi non siamo schierati politicamente. La nostra posizione è fare ciò che il nostro Paese ha bisogno di noi. Se vogliamo promuovere lo spirito imprenditoriale, dovremo applicare misure che in altri paesi sarebbero considerate politiche di centro-destra. D’altra parte, dovremmo adottare politiche di sinistra per risolvere i problemi sociali. Definirei il nostro team come tecnocrati orientati agli obiettivi e ai risultati. Vogliamo semplicemente vedere le cose fatte per bene, perché è quello che merita la Bulgaria.


Profilo dell'autore

Valerio Evangelista

Valerio Evangelista
Dal suo Abruzzo ha ereditato la giusta unione tra indole marinara e spirito montanaro. Su Frontiere, di cui è co-fondatore, scrive di diritti umani e religioni.

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