Buone feste, attendendo un nuovo anno di storie da raccontare

Care lettrici e cari lettori,

per la piccola redazione di Frontiere si chiude qui un anno decisamente impegnativo e ricco di imprevisti. Covid-19 e altre difficoltà che non avremmo potuto in alcun modo preventivare hanno messo in discussione tutte le attività che avevamo programmato.

Nonostante questo, siamo riusciti a pubblicare sei inchieste finanziate da voi lettori all’interno della serie Hidden e a pubblicare quasi 50 storie da tutto il mondo, scritte da autori coraggiosi e generosi che ancora credono in un’informazione approfondita e ragionata, che possa dare ai lettori il sapore delle storie senza rinunciare a una precisa analisi del contesto.

Chiudiamo l’anno ringraziandovi per quello che siamo riusciti a fare con voi. Credeteci, non è una frase fatta. Le inchieste pubblicate le abbiamo letteralmente pensate e sviluppate insieme. Lo scorso anno, di questi tempi, abbiamo mandato a tutti gli iscritti alla newsletter un questionario in cui chiedevamo quali fossero le storie e gli argomenti che meritavano di essere trattati da Frontiere perché non trovavano spazio nei contenitori mainstream. Partendo dalle risposte al questionario, abbiamo deciso di investire le vostre donazioni nel finanziamento di inchieste in linea con la sensibilità dei lettori.

Con queste inchieste abbiamo cercato di capire come funzionano i CPR, come viene gestito l’antiterrorismo finanziato dell’Europa, chi gestisce il traffico dei giovani calciatori africani, il percorso delle navi che attraccano nei nostri porti con le armi dirette nello Yemen, i modi in cui l’Eternit continua a uccidere ancora oggi, il razzismo strutturale alla base della gentrificazione a Lisbona.

Nel farvi tanti auguri, speriamo di poter continuare a raccontare il mondo insieme, con la curiosità non pregiudiziale con la quale portiamo avanti questo spazio dal 2011. E se volete darci ancora una volta la vostra fiducia, potete offrire un caffè ai giornalisti che ogni settimana ci mandano i loro articoli.

Tanti cari auguri,

Luca La Gamma, Joshua Evangelista, Valerio Evangelista


Ep. 1 – Dimenticato in un centro di detenzione per migranti (di Marco Dalla Stella)

A causa della pandemia il tunisino Nadhimi Touir ha perso il lavoro e il permesso di soggiorno. Arrestato nel novembre dello scorso anno, è stato mandato al centro di detenzione per migranti situato a Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia. La sua cella non aveva né materassi né coperte e il vento invernale entrava da una finestra rotta. Il Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca è stato riaperto nel gennaio 2020 dopo tre anni di chiusura a causa di una sommossa. Da allora due ospiti del centro sono deceduti. “Questo posto ti fa impazzire. Non siamo più umani”.

Ep. 2 – Rapimenti, abusi, corruzione: l’antiterrorismo ai confini d’Europa (di Ruslan Trad)

Tra il 2017 e il 2020 in Bulgaria sono state arrestate decine di persone durante retate antiterrorismo. I media si sono limitati a riportare le dichiarazioni ufficiali della procura, senza porre domande importanti sulla natura di queste operazioni. Ben presto l’interesse è svanito, mentre la vita degli arrestati è cambiata per sempre. Ad oggi, nessuna di queste persone risulta essere appartenente a gruppi legati all’estremismo islamico. Secondo una nostra fonte nella polizia bulgara, queste operazioni condotte tramite “testimoni segreti” “servono per farsi belli davanti ai partner internazionali”. Del resto si tratta di detenzioni finanziate anche con i fondi stanziati dall’UE.

Ep. 3 – La grande tratta dei calciatori (di Daniele Canepa)

Viaggio nel perverso mondo del football trafficking, che ogni anno coinvolge migliaia di giovanissimi che sognano di diventare le nuove stelle del calcio mondiale. Per pochi che ci riescono, ci sono migliaia di disperati che finiscono tra le mani di agenti fittizi e intermediari senza scrupoli. Sfruttati, derubati e abbandonati, molti di loro si ritrovano senza speranze in paesi sconosciuti. Eppure i “trafficanti” di calciatori sono solo una parte di un problema più complesso, che coinvolge famiglie, media e società sportive.

Ep. 4 – La guerra dei portuali genovesi contro le armi saudite (di Pietro Giovanni Panico)

Nei moli di Genova, uno dei porti più importanti d’Europa, transitano navi saudite cariche di armi. Ufficialmente, l’Italia ha revocato l’esportazione di armamenti verso l’Arabia Saudita, permettendo però che le navi attracchino nei propri porti. Di fatto viene aggirato il vincolo e le armi raggiungono contesti di guerra—Yemen in primis. Le organizzazioni dei portuali genovesi non sono disposte a collaborare con questo traffico di morte e si stanno rifiutando di operare sui carichi di navi battenti bandiera saudita.

Ep. 5 – Di amianto si muore ancora oggi (di Ilaria Cagnacci)

A partire dallo scorso luglio 2021, di fronte alla Corte d’Assise di Novara, è ripreso il processo Eternit-bis che vede imputato di omicidio volontario di 392 persone morte per esposizione a fibre di amianto l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny. Da anni i famigliari delle vittime d’amianto di Casale Monferrato chiedono giustizia per una mattanza che poteva essere evitata: già dagli anni sessanta diverse ricerche mostravano come le polveri d’amianto provocassero una grave forma di cancro. La fabbrica di Casale Monferrato ha chiuso nel 1986, ma la malattia ha un periodo di incubazione di circa trent’anni e coloro che hanno vissuto vicino allo stabilimento corrono tutt’oggi gravi rischi per la salute.

Ep. 6 – Nova Lisboa. Razzismo e abitazione in Portogallo (di Luca Onesti e Daniele Coltrinari)

Il processo di gentrificazione della capitale portoghese dimostra che c’è un nesso tra disegno urbano, problema abitativo e razzismo strutturale nell’area metropolitana di Lisbona. Quello che succede nella capitale lusitana evidenzia una pericolosa continuità con l’eredità coloniale, aggravata dall’emergere di un discorso pubblico e mediatico volto a costruire la popolazione afrodiscendente e rom come un pericolo. Il risultato è il tracciamento di precise linee di divisione ed esclusione all’interno della città. Articolo di Daniele Coltrinari e Luca Onesti, fotografie di Luca Onesti.

Illustrazione in copertina da Vecteezy

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