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Cronistoria di una catastrofe prevedibile

Il 15 maggio, l’anniversario della “catastrofe”, la “Naqba”, è più che mai presente tra i palestinesi. Nell’ultima settimana, sotto a un cielo nero con fuochi di assedio sono stati uccisi almeno 140 palestinesi, compresi 39 bambini, più di 950 sono i feriti. 10 mila palestinesi sono stati costretti ad abbandonare le loro case per mettersi al riparo dagli attacchi israeliani, ma a Gaza, una striscia di terra di 670 chilometri con due milioni di abitanti e i confini barricati dalle forze israeliane, non c’è molto spazio per ripararsi dal quarto arsenale più equipaggiato del mondo. Oggi negli attacchi israeliani sono morte dieci persone in un campo rifugiati e la palazzina che ospitava gli uffici di Al Jazeera a Gaza city è stata distrutta. L’escalation di violenza è cominciata la scorsa…
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La misteriosa sparizione di Mustafa Ouda

Che fine ha fatto Mustafa, il papà di Omar? È stato rapito dagli israeliani? È vittima delle lotte intestine tra gruppi palestinesi rivali? Oppure è partito improvvisamente per motivi a Omar sconosciuti? “Scomparso” (Lebeg, 2019) di Ahmed Masoud è un romanzo di perdite e tradimenti, a cavallo di quasi trent’anni di storia palestinese, tra la prima e la seconda Intifada e gli accordi di pace di Oslo. Il protagonista è Omar, bambino informatore, abusato e infine combattente. Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo un estratto del libro, tradotto in italiano da Pina Piccolo, che l’autore ha presentato in diverse città d’Italia. Mio padre non c’era più. Ero troppo piccolo per capire il perché, e nessuno era in grado di spiegarmelo, nemmeno mia madre. Quando glielo chiedevo, mi rivolgeva un sorriso triste,…
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La linea verde dietro il muro

Intervista di Riccardo Bottazzo Immaginate un extraterrestre. Immaginate che attraversi gli spazi siderali sulla sua lucente astronave per atterrare nella spianata del Tempio, scansando contraeree, missili e mitragliate varie da parte dell’esercito meglio armato del mondo. Immaginate che il nostro alieno esca dalla sua astronave e se ne vada a spasso per Gerusalemme chiedendo alla gente: “Scusate, come faccio a distinguere i palestinesi dagli israeliani, considerato che per me siete tutti terrestri: tutti ugualmente brutti, privi di antenne e tentacoli?” Ebbene, voi cosa rispondereste? Amira Hass, giornalista e scrittrice ebrea ed israeliana che ha scelto di vivere a Ramallah per raccontare al mondo quanto avviene in Palestina, non ha dubbi. “Gli risponderei di guardare i tetti delle case per controllare se ci sono serbatoi. E poi il verde. Gli direi…
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L’espansionismo russo passa dal nucleare

di Kramen Kraev* Chi monitora le dinamiche russe sa bene che petrolio e gas dominano quasi tutti i dibattiti sulle politiche energetiche del Paese, che esercitano un ruolo fondamentale nell'attuazione della politica estera. Da una prospettiva europea, questo è più che comprensibile, data l'importanza cruciale della Russia, che rifornisce di gas gran parte del Continente. Ho scritto più volte sul peso delle politiche energetiche della Russia nel sud-est europeo. Molti analisti monitorano lo sviluppo dei principali progetti di condutture (sotto le acque del Mar Nero o del Mar Baltico) e seguono le varie dispute sul transito di gas attraverso l'Ucraina. Si corre però il rischio di trascurare un'altra industria cardine, sotto il controllo di Mosca: l'energia nucleare. Mentre il prezzo basso di gas e petrolio ha permesso una forte esportazione di combustibili fossili, che costituisce una parte molto importante…
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La musica palestinese come resistenza culturale

di Khalid W. Shomali* Prima di parlare della resistenza culturale “musicale” in Palestina e il suo ruolo importante nella società palestinese, è necessario chiarire la definizione di “resistenza culturale”. Una delle definizioni più esplicative per la resistenza culturale è stata elaborata da Stephen Duncombe: “La resistenza culturale è la pratica di usare [..] la cultura per contestare e combattere il potere dominante, spesso costruendo una visione diversa del mondo da quella ufficiale” (Duncombe, 2002, p. 5). Nel caso palestinese ad esempio, il potere dominante è un potere esterno (lo Stato di Israele) che assume la forma di un’occupazione militare violenta e discriminatoria, che compie degli atti tipici di un “apartheid”: il muro di separazione è uno dei risultati più noti al mondo dello strisciante razzismo nei confronti dei palestinesi. Questo…
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