Ilaria Cagnacci

Appassionata di Balcani, sono attivista per i diritti umani con Amnesty International e seguo i movimenti dal basso. Dopo essermi laureata in Relazioni Internazionali e Cooperazione allo Sviluppo a Perugia, mi sono specializzata in Democrazia e Diritti Umani nel Sud Est Europa a Sarajevo. Credo fermamente nella possibilità e nella necessità di immaginare e realizzare un sistema diverso da quello attuale che ha generato una ricchezza enorme per pochi a discapito dei molti e a danno del pianeta. Su questa linea, mi sono interessata alle lotte per il bene comune, o commons, per il potere trasformativo che queste lotte possono avere, non solo nel rimodellare la nostra relazione con la natura, ma anche all'interno delle comunità stesse innescando nuove forme alternative di cooperazione e solidarietà. Attualmente mi occupo principalmente di tematiche legate all’ambiente, ed in particolare ai conflitti ambientali nei Balcani, perché un ambiente salubre è parte integrante e fondamentale per il pieno godimento dei diritti umani. Sono convinta che tutti gli esseri viventi sulla terra debbano avere gli stessi diritti e le stesse possibilità per difenderli, per questo motivo mi definisco anche un'attivista per i diritti della natura.
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Dietro la prima causa ambientale contro lo stato italiano

Dietro la prima causa ambientale contro lo stato italiano

Marica Di Pierri, portavoce dell'Associazione a Sud, spiega ai lettori di Frontiere News il contesto ambientale italiano che ha fatto sì che lo scorso 5 giugno 24 associazioni e 179 persone (17 delle quali minorenni) abbiano fatto causa allo stato italiano, rappresentato dalla presidenza del Consiglio dei ministri, al tribunale civile di Roma. Il 14 dicembre si è svolta la prima udienza della causa climatica contro lo stato italiano: un evento storico che vede per la prima volta nel nostro paese clima e diritti umani approdare insieme nell’aula di un tribunale. L’azione legale, nata grazie all’iniziativa di movimenti, associazioni e…
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Una nuova generazione di donne italiane in politica

Una nuova generazione di donne italiane in politica

A poche settimane dall'elezione del nuovo presidente della Repubblica, in Italia la sotto-rappresentazione delle donne nelle istituzioni mette in luce il grande divario di genere che ancora esiste nella nostra società. Le cause che contribuiscono al fenomeno sono molteplici: assenza di modelli femminili a cui aspirare, stereotipi, un modello di società patriarcale e violenza psicologica nei confronti delle donne che cercano di emergere. A Napoli arriva la terza edizione di "Prime Minister", una scuola per giovani donne in politica. Un percorso fatto di incontri, riflessioni, attivismo e partecipazione che cerca di liberare le giovani ragazze dai condizionamenti esterni che ne…
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Di amianto si muore ancora oggi

Di amianto si muore ancora oggi

Illustrazione di Francesco Ciampa — EPISODIO 5 Hidden è una serie cofinanziata dai lettori di Frontiere.Scopri come poter contribuire. A partire dallo scorso luglio 2021, di fronte alla Corte d'Assise di Novara, è ripreso il processo Eternit-bis che vede imputato di omicidio volontario di 392 persone morte per esposizione a fibre di amianto l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny. Da anni i famigliari delle vittime d'amianto di Casale Monferrato chiedono giustizia per una mattanza che poteva essere evitata: già dagli anni sessanta diverse ricerche mostravano come le polveri d'amianto provocassero una grave forma di cancro. La fabbrica di Casale Monferrato ha chiuso…
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Un mondo senza confini è utopia?

Un mondo senza confini è utopia?

Mentre il modello Orban dei muri anti-migranti tiene banco in Europa e dodici membri hanno scritto a Bruxelles domandando di finanziare "in via prioritaria" ed in "modo adeguato" le barriere fisiche ai confini, c'è chi si chiede se l'abbattimento delle frontiere sia un passaggio imprescindibile per ottenere una diffusione capillare dei diritti umani. Foto in copertina di Nikolai Ulltang In un mondo affetto da una patologia securitaria, è possibile immaginare una società diversa, che vada oltre muri e confini militarizzati? Che si tratti di fenomeni di portata mondiale come flussi migratori, crisi climatica o pandemica, la prima soluzione a portata…
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Una possibile rivoluzione “ecocentrica” nel diritto internazionale?

Una possibile rivoluzione “ecocentrica” nel diritto internazionale?

Una squadra di giuristi da tutto il mondo ha formulato la prima definizione legale di ecocidio, primo passo per un'introduzione del reato da parte della Corte penale internazionale. Se riconosciuto, si tratterà del primo crimine internazionale volto a proteggere la natura partendo da una prospettiva ecocentrica, in cui il danno agli esseri umani non è un prerequisito per il reato. L’idea di criminalizzare i danni di massa e la distruzione degli ecosistemi a livello globale ha cominciato a catturare l’interesse internazionale da quando i piccoli stati insulari di Vanuatu e delle Maldive, minacciati gravemente dall’innalzamento del livello del mare, ne…
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