Riccardo Bottazzo

Giornalista professionista e veneziano doc. Quando non sono in giro per il mondo, mi trovate nella mia laguna a denunciare le sconsiderate politiche di “sviluppo” che la stanno trasformando in un braccio di mare aperto. Mi occupo soprattutto di battaglie per l’ambiente inteso come bene comune e di movimenti dal basso (che poi sono la stessa cosa). Ho lavorato nei Quotidiani dell’Espresso (Nuova Venezia e, in particolare, il Mattino di Padova). Ho fatto parte della redazione della rivista Carta e sono stato responsabile del supplemento Veneto del quotidiano Terra. Ho all’attivo alcuni libri come “Liberalaparola”, “Buongiorno Bosnia”, “Il porto dei destini sospesi”, “Caccia sporca”, “Il parco che verrà”. Ho anche curato e pubblicato alcuni ebook con reportage dal Brasile pre mondiale, dall’Iraq, dall’Algeria e dalla Tunisia dopo le rivoluzioni di Primavera, e dal Chiapas zapatista, dove ho accompagnato le brigate mediche e un bel po’ di carovane di Ya Basta. Ho anche pubblicato racconti e reportage in vari libri curati da altri come, ricordo solo, gli annuari della Fondazione Pace di Venezia, il Mio Mare e Ripartire di FrontiereNews. Sono direttore di EcoMagazine, sito che si occupa di conflitti ambientali, e collaboro con Melting Pot, FrontiereNews, Global Project, Today, Desinformemonos, Young, Q Code Mag, il Manifesto e lo Straniero. Non riesco a stare fermo e ho sempre in progetto lunghi viaggi. Ho partecipato al Silk Road Race da Milano a Dushanbe, scrivendo reportage lungo la Via della seta e raccogliendo racconti e fotografia in un volume. Non ho dimenticato la formazione scientifica che ho alle spalle e, quando ho tempo, vado a caccia di supposti fantasmi, case infestate o altri "mysteri" assieme agli amici del Cicap, con il quale collaboro per siti e riviste.
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Politici locali nel mirino della criminalità. Intervista a Gianfranco Bettin

Politici locali nel mirino della criminalità. Intervista a Gianfranco Bettin

di Riccardo Bottazzo Gli amministratori pubblici non sono tutti uguali. Ce ne sono di capaci e incapaci. Attivi e indolenti. Corruttibili e no. Ignavi, complici, o concretamente e direttamente impegnati contro la criminalità di ogni tipo e livello. Al punto da “meritarsi” attacchi, minacce, intimidazioni, violenze da parte di quest’ultima. E’ quanto emerge da due indagini recenti. E’ di qualche giorno fa il Rapporto della Commissione straordinaria d’inchiesta del Senato sul “fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali”. Sono centinaia gli atti contro gli amministratori locali che si perpetrano ogni anno. Tra 2013 e 2014 sono stati oltre 1200,…
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Il ruolo dei Narcos

Il ruolo dei Narcos

La tesi che sposano la Procura e il Governo Federale è che la strage sia da imputare esclusivamente ai corrotti politici del partito di opposizione che hanno consegnato i giovani ai narcos. Se ne esce pubblicamente pure il presidente Enrique Peña Nieto che in una conferenza stampa si alza in piedi alzando il pugno chiuso ed urla: "Todos somos Ayotzinapa!" Come? Il presidente Nieto? Proprio quel Nieto? Già proprio quello. L'ex governatore  mandante della repressione di Atenco, quando il 5 maggio 2006 la polizia ammazzò una persona, ne arrestò oltre 400 persone (di cui 17 sono tutt'ora desaparecidos). Quel Nieto che ordinò di stuprare…
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Chi sono i desaparecidos di Ayotzinapa?

Chi sono i desaparecidos di Ayotzinapa?

Cosa è successo quel giorno ad Iguala? Quello che è sicuro è che un centinaio di ragazzi indigeni provenienti dalla scuola normale rurale "Raúl Isidro Burgos" di Ayotzinapa, si è recato nel capoluogo, a 120 chilometri di distanza, per "sequestrare" tre autobus di una compagnia privata con l'intento di recarsi a Città Del Messico per partecipare all'annuale manifestazione in ricordo della strage di piazza Tlatelolco, dove il 2 ottobre del 1968 oltre 300 studenti furono massacrati dalla polizia. Va detto che il "sequestro" degli autobus per partecipare alla manifestazione studentesca del 3 ottobre, in Messico, è una "tradizione" che si…
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Prologo: le scuole del diavolo

Prologo: le scuole del diavolo

Caracol di Oventic, Stato del Chiapas, 31 dicembre 2014 Freddo, pioggia e fango. Sul grande palco nel cuore del villaggio controllato dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, il sub comandante insorgente Moises dà il benvenuto ai familiari delle vittime di Ayotzinapa. Sono i padri, le madri e i fratelli dei 43 studenti indigeni rapiti il 26 settembre scorso. Non portano né paliacate né cappuccio nero. Sul loro viso si legge solo sofferenza. Salgono lentamente sul palco, reggendo ciascuno una grande foto di un ragazzino scomparso. Dai guerriglieri e dalle guerrigliere zapatiste si alza un urlo di dolore: "Vivos los llevaron, vivos…
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Mose e Grandi Navi, Venezia si ribella alla devastazione ambientale dell’affarismo

Mose e Grandi Navi, Venezia si ribella alla devastazione ambientale dell’affarismo

di Riccardo Bottazzo Sabato a Venezia non sarà solo la giornata contro le Grandi Navi. Sarà anche la giornata in cui una città che ha visto finire in manette il suo primo cittadino con l’accusa di un finanziamento illecito proveniente dal Consorzio Venezia Nuova scenderà in piazza per rivendicare la sua dignità. La battaglia contro le grandi e devastanti navi che ad ogni passaggio maciullano la laguna e scardinano le fondamenta ancora poggiate sulle palafitte piantate dai dogi, inquinando come il passaggio di 24 mila auto, è la stessa identica battaglia che i veneziani hanno combattuto - e perso -…
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