Evidenza

Mostar, a venti anni dalla fine della guerra

Mostar, a venti anni dalla fine della guerra

 di Stefano Pacini Mostar. Il ponte distrutto, la netta sensazione di essere tra occidente e oriente la prima sera che arrivammo e il canto del muezzin ci colse di sorpresa. L'aria sospesa, il rumore cupo, instancabile, secolare del fiume. Abitavamo in una casina bianca intatta anche se senza vetri ma teli di nylon alle finestre tra due case diroccate dalle cannonate, con vista su un minareto mozzato. Ci facevano da guida e traduttori due ragazzi folli di Dio, uno di Bergamo, l'altro di Lucca, che tra una visita e l'altra alle famiglie che avevamo adottato, vedove con figli piccoli, nonni…
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Khaled Khalifa: “Resto in Siria, la scrittura non ha bisogno di un luogo comodo”

Khaled Khalifa: “Resto in Siria, la scrittura non ha bisogno di un luogo comodo”

di Sana Darghmouni Si può senza dubbio affermare che Khaled Khalifa è un testimone unico, data la difficoltà di trovare un interlocutore dall’interno siriano. La sua sfida come scrittore è quella di raccontare il dolore, ma la sua tecnica è quella di scrivere il dolore staccandosene. L’incontro milanese si è svolto con domande e risposte, e riporto qua sia le domande che lo scrittore ha ricevuto sia le sue risposte. Qual è il ruolo di uno scrittore siriano oggi in Siria alla luce degli eventi che il paese sta attraversando? Innanzitutto stare in Siria per me è stata una scelta;…
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L’Unione europea, la Russia e il nascente asse Varsavia-Sofia

L’Unione europea, la Russia e il nascente asse Varsavia-Sofia

di Kamen Kraev* È risaputo che oltre due decenni fa il continente europeo era diviso principalmente tra due blocchi geopolitici rivali: quello "occidentale", formato dall'EU e dal gruppo nord-atlantico, e quello "orientale", dominato militarmente ed economicamente dall'Unione Sovietica. Il blocco orientale occupava uno spazio geografico che si estendeva per le pianure del bassopiano sarmatico, fino alla costa baltica a nord e alle rive del Mar Nero a sud. Dopo il collasso del blocco orientale nel 1989 e dell'Unione Sovietica nel 1991, c'è voluta una decina d'anni prima che la struttura dell'Europa orientale fosse ristrutturata completamente. Lo stesso concetto di Europa orientale…
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Dalla lotta partigiana alla dittatura, il percorso dell’Eritrea di Afewerki

Dalla lotta partigiana alla dittatura, il percorso dell’Eritrea di Afewerki

di Haji Jaber “L’Eritrea non ha bisogno della democrazia importata dall’Occidente, ma è capace di creare un suo modello di democrazia”. Questa era la risposta che aveva sempre ribattuto il presidente Isaias Afewerki, per ben due decenni, alla domanda sulla democrazia in Eritrea. Ultimamente però Afewerki ha dato una risposta diretta e ben diversa, che i suoi avversari politici hanno considerato la più sincera per la descrizione del suo governo sin dal 1991. Afewrki ha dichiarato, in un’intervista alla televisione di Stato, che “chi aspetta o si illude che ci sarà la democrazia in questo paese, sta vivendo sicuramente in un…
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Le strade di Belfast, tra muri che parlano e sogni di libertà

Le strade di Belfast, tra muri che parlano e sogni di libertà

di Fabio Polese* Sono passati più di 17 anni dal Good Friday Agreement, gli accordi di pace firmati nell’aprile del 1998 dal governo britannico ed irlandese e dieci da quando l’Irish Republican Army (IRA) ha annunciato l’inizio della distruzione degli armamenti. Il 28 luglio di dieci anni fa l’Ira, con un comunicato storico, annunciava l’inizio dello smantellamento del proprio arsenale. «Il comando della Oglaigh na hEireann – IRA in gaelico - ha formalmente ordinato la fine della campagna armata. Tutte le nostre unità hanno ricevuto l’ordine di deporre le armi». La distruzione completa dell’arsenale – quasi tutto di provenienza libica…
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