La (proficua?) ambivalenza del “refugees welcome”
di Livia Bernardini e Ivan Bonnin Negli ultimi giorni, in particolar modo sulla scia dell'esodo siriano (e non) verso il Nord Europa, abbiamo assistito a un'intensificazione della spettacolarizzazione mediatica del fenomeno migratorio in fieri. Senza dubbio quest'ultimo, che, viste le sue proporzioni, anche volendo non può più essere ignorato, è tanto impressionante quanto destabilizzante per la coscienza collettiva dei popoli europei. Tuttavia, non possiamo né dobbiamo ignorare che la comunicazione dell'irruzione di un qualsivoglia evento sia sempre filtrata attraverso dispositivi mediatici che operano coerentemente con l'interesse del potere costituito, o quantomeno ne sono profondamente influenzati. Dunque, saper decostruire le narrazioni…