Centro e Sud America

Alla scoperta del teatro dell’oppresso

Alla scoperta del teatro dell’oppresso

di Marina Mazzolani Conosco Roberto Mazzini da trent’anni (o giù di lì) e so per certo che Il TdO (Teatro dell’Oppresso) in Italia lo vede come riferimento principale, primo, storico. Che poi altri siano venuti, e che altri, anche tra quelli formati da lui, abbiano preso altre strade, alcune critiche verso la pratica teatrale di Roberto stesso, fa parte degli sviluppi “naturali” di ogni strada tracciata, che – se continua ad essere percorsa e non viene dismessa e catturata dalle erbacce – si fa cammino per i più diversi viaggi, per le più diverse personalizzazioni dello stesso viaggio e perfino…
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Bertita Càceres nel segno della madre: “Svegliamoci, umanità”

Bertita Càceres nel segno della madre: “Svegliamoci, umanità”

di Riccardo Bottazzo Porta un nome pesante, Berta Cáceres. Lo stesso nome di sua madre, uccisa con otto colpi di pistola dopo averle spezzato braccia e gambe per aver difeso la sua comunità indigena honduregna dalla devastazione procurata dalla privatizzazione dell’acqua e dalla realizzazione di una diga. Lo stesso nome di sua nonna, anch’essa attivista per i diritti civili e l’ambiente, e prima sindaca donna dell’Honduras. “È una tradizione di famiglia. Lo facciamo per ricordarci che le battaglie proseguono anche dopo di noi e che non ci si deve fermare. Mai”. Ho incontrato Bertita a Ferrara, in occasione del festival…
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Nessuno può portarti un fiore

Nessuno può portarti un fiore

"Nessuno può portarti un fiore" è una poesia in onore delle donne che hanno combattuto per la libertà nel corso della storia, ma per qualche ragione sono state dimenticate. Il motivo non è un mistero: le politiche dei governi di tutto il mondo hanno ingrandito i risultati degli uomini trasformandoli in eroi. La forza è l'elemento che ha permesso a queste donne di andare avanti, essendo l'origine di essa ancora un enigma. L'opera vuole far luce sulla realtà in cui queste donne vissero e morirono, per portare chiarezza sulla loro storia in modo che finalmente, gli si possa portare un fiore.…
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Ayotzinapa, 24 mesi senza giustizia

Ayotzinapa, 24 mesi senza giustizia

“Se Lei avesse un figlio desaparecido rimarrebbe lì seduto o andrebbe fuori a cercarlo per anni?”, questa la domanda di Mario C. González, padre di César, uno dei 43 studenti scomparsi il 26 settembre 2014 a Iguala, Messico. A due anni da quella che è stata battezzata “la notte di Iguala”, in cui la polizia cittadina uccise 6 persone e ne ferì decine, sequestrò 43 studenti della scuola normale rurale di Ayotzinapa, nel meridionale stato messicano del Guerrero, e li consegnò a un gruppo della criminalità organizzata, vi sono poche certezze: lo Stato messicano non ha potuto offrire versioni plausibili…
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Un presidente Rom per il Brasile

Un presidente Rom per il Brasile

di Juan de Dios Ramírez Heredia, presidente dell'union romanì Anche se pochi lo sanno, il Brasile ha avuto un presidente di origine rom: Juscelino Kubitschek de Oliveira, nato a Diamantina il 12 settembre 1902 e morto a causa di un incidente stradale a Resende il 22 agosto 1976. Se Obama rimarrà nella storia, a prescindere dal successo del suo operato, in quanto primo presidente nero degli Stati Uniti, lo stesso dovrebbe essere di Juscelino Kubitschek, membro della minoranza zingara brasiliana, composta da 800.000 persone su un totale di oltre 205 milioni di abitanti. Rientra nelle eccellenze di cui noi rom generalmente ci vantiamo. Come Charles Chaplin o Yul Brynner. O come i campioni…
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