Search Results for: Arabia Saudita

La Siria, le immagini alterate e l’etica del fotogiornalismo

di Monica Ranieri Non sbagliava Susan Sontag quando sosteneva che “un evento diventa reale, agli occhi di chi è altrove e lo segue in quanto 'notizia', perché è fotografato”, se i 55.000 scatti del rapporto reso pubblico da CNN e The Guardian a poche ore dall’apertura di Ginevra II hanno tardivamente indotto a sostenere con convinzione la responsabilità di Bashar al-Assad nei crimini di guerra documentati. Prove, e conferme, inconfutabili, le 50 immagini al giorno scattate da un fotografo “talpa” anonimo che ritraggono cadaveri, vittime delle torture nelle prigioni del regime, sostengono e avvalorano il rapporto della commissione, e nel loro essere documento non possono che rientrare in quella categoria di immagini atroci dalle quali dobbiamo lasciarci ossessionare: “quelle immagini dicono: ecco ciò che gli esseri umani sono capaci di…
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La diaspora di sangue dei migranti nepalesi: “Trattati come animali”

Confisca dei passaporti e ricatti da parte dei padroni, divieto di circolazione e di licenziarsi; pur di guadagnare qualche soldo da mandare alle proprie famiglie, i migranti nepalesi sono disposti ad accettare lavori usuranti e degradanti al limite della schiavitù. Arabia Saudita, Qatar, Malesia, Emirati Arabi, Kuwait e Bahrain: queste sono le principali nazioni scelte ogni anno da migliaia di lavoratori nepalesi per cercare un lavoro e una vita migliore. Ad ora il numero ufficiale degli emigrati dal Nepal è di circa 3 milioni; considerando anche gli irregolari, però, si raggiungono i 5 milioni. Assunti principalmente nell'edilizia e nell'industria pesante (anche se sono frequenti le assunzioni come custodi o domestici), i migranti rappresentano una grande risorsa per il Nepal. Le rimesse inviate in patria - che costituiscono infatti circa il 24%…
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Come dovrebbero vestire le donne? Il sondaggio in 7 paesi islamici

  Qual è l'abbigliamento più indicato per una donna all'interno della società islamica?  Un recente sondaggio dello University of Michigan’s Institute for Social Research, curato in sette paesi a maggioranza musulmana (Tunisia, Egitto, Iraq, Libano, Pakistan, Arabia Saudita e Turchia), mostra che viene ritenuto preferibile che una donna copri i propri capelli ma non necessariamente il volto. In Turchia e in Libano oltre un quarto della popolazione ritiene che sia appropriato non indossare alcun velo in pubblico. Jacob Poushter del Pew Research Center ha pubblicato una dettagliata analisi a riguardo. LEGGI ANCHE: - “Qahera”, eroina in hijab contro Femen e predicatori misogini - La “frumka”, il velo integrale delle ultra-ortodosse che fa infuriare i rabbini
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Apicoltori del Borneo e miele selvatico, deliziosa sinergia della natura

Il Parco Nazionale del Lago Sentarum (Borneo Occidentale) racchiude in sé davvero molte ricchezze naturali. Oltre alle centinaia di specie di pesci d'acqua dolce, il lago vanta anche un grande potenziale nelle foreste e nei prodotti forestali non legnosi. Uno di questi è il miele. Dei 132.000 ettari di superficie totale del lago Sentarum, ben 7.378,4 costituiscono la zona boschiva dei produttori di miele. Secondo Stephen Petersen, ricercatore di api di origine alaskana, i mieli provenienti dalla regione del lago Sentarum avrebbero una "qualità eccellente"; hanno infatti raggiunto la seconda posizione in Asia, dopo l'India, e sono al primo posto nel Sud-Est Asiatico. MIELE SECONDO NATURA - Si dice così perché questi mieli non provengono da un allevamento di api, ma il processo avviene secondo natura, e vengono prodotti dalle api della…
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Gli studenti di Frontiere a lezione di diritti umani

di Monica Ranieri È il peso della libertà, quei ventisette chili di un sacco di iuta ricolmo di lettere e cartoline di attivisti riversate sul pavimento della sua casa al momento della liberazione da Ibrahim Sabar, difensore dei diritti umani incarcerato per aver denunciato le torture che le forze di sicurezza marocchine infliggono ai Saharawi nel Sahara occidentale. È il suono della libertà, quello della voce di Nasrin Sotoudeh, avvocata iraniana membro del Centro dei difensori dei diritti dell’uomo creato da Shirin Ebadi, che chiama al telefono un ricercatore di Amnesty per avvisarlo di essere stata rilasciata dopo una lunga e travagliata vicenda giudiziaria e la prigionia iniziata nel 2010. Schegge di vita e di speranza da due dei cinquantamila prigionieri di coscienza che dal momento sulla sua fondazione Amnesty International…
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