L'Italia ha firmato un accordo "segreto" con il Consiglio di transizione libico (CNT) per limitare il flusso di immigrati. A comunicarlo è Amnesty Internationa che nel rapporto “Sos Europe” pubblicato oggi punta il dito sull'intesa sottolineando che viola i diritti umani. I dettagli dell'accordo non sono stati resi noti, ma secondo Amnesty l'intesa, firmata il 3 aprile scorso, autorizza le autorità italiane ad intercettare i richiedenti asilo e a riconsegnarli ai soldati libici. Secondo l'organizzazione, l'accordo viola gli obblighi dell'Italia derivanti dalla Convenzione europea sui Diritti Umani perché non contiene misure di salvaguardia dei diritti umani. L'Italia, nella migliore delle ipotesi, ha ignorato la terribile situazione dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo - evidenzia Amnesty nella nota - nella peggiore, si è mostrata disposta a tollerare violazioni dei…
Appena arrivati a Lampedusa le loro tracce si sono perse; più di 650 tunisini giunti in Italia nel marzo dell'anno scorso sono spariti nel nulla. Dopo numerosi appelli, e dopo l'intervento delle forze politiche (sia italiane che tunisine), si è iniziato a muovere qualcosa. Circa 140 impronte digitali sono state inviate a Roma per cercare, attraverso il riscontro con il database italiano, di individuare i ragazzi. Ma dalla Capitale ancora tutto tace ad oltre un anno di distanza. Particolare rilievo ed importanza assume allora il progetto avviato da "Le 2511" che, con la campagna "Da una sponda all'altra: vite che contano", si propone di dare una soluzione definitiva alla questione. In seno a questa iniziativa un gruppo di ragazzi è andato in Tunisia per incontrare non solo le madri dei…
di Valentina Tortelli Ahmed pollo, Eric anche pollo, Mehdi invece, pesce. E' l'elenco del centinaio d'ospiti, ripartito per genere e nazionalità e smarcato attentamente dagli operatori. Sono le 13, ora di pranzo. Loro, gli ospiti, arrivano, prendono il loro pasto in confezioni monodose sigillate e inserite in un sacchetto di plastica e tornano in camera. Così da settimane, mesi. Così, per qualcuno di loro, da 365 giorni: un anno. Siamo nel centro di accoglienza di Falerna (Catanzaro) uno dei vari gestiti dal consorzio di cooperative sociali CalabriAccoglie. Di centri come questo, allestiti per far fronte – nel 2011 – all'emergenza Nord Africa, in Italia ce ne sono tantissimi. Tantissimi nelle stesse condizioni, che significano prima di tutto ospitalità ad oltranza, significano richieste di asilo, dinieghi, ricorsi. Cioè significano attesa. A…
Il rapporto di Medici senza frontiere "Le crisi umanitarie dimenticate dai media - 2011" (Marsilio Editori) punta il dito contro l'informazione italiana. "Per il 2011 – si legge in un comunicato stampa dell’organizzazione - MSF ha deciso di porre l’attenzione su come i telegiornali italiani hanno trattato il tema della migrazione a seguito delle rivolte esplose in Tunisia, Egitto e Libia e su due fronti di crisi: le 'crisi sanitarie', malnutrizione in Somalia, HIV/AIDS e le malattie tropicali dimenticate; e le 'crisi umanitarie' su cui i riflettori dei media italiani si sono accesi solo parzialmente Costa d’Avorio, Sudan e Sud Sudan, Bahrein Repubblica Democratica del Congo)". LINGUAGGIO BELLICO. "Per la prima volta, MSF ha deciso di far monitorare come e quanto i TG italiani hanno raccontato l’arrivo in Italia dei migranti…
Alle 4,00 di giovedì pomeriggio Jannet Rhimi, abitante di Tunisi, nel quartiere popolare di Ennour, si è data fuoco e ha riportato ustioni gravissime sul torace e sulla gola. E' stata la cognata a salvarla da morte certa. Jannet, mamma di Oussam, 19 anni, ha voluto così drammaticamente protestare contro le autorità tunisine e quelle italiane che, dopo un anno, non hanno dato né a lei né alle altre famiglie informazioni di alcun genere sulla sorte dei migranti dispersi. Oussam oltre un anno fa si mise in viaggio per raggiungere il fratello in Europa. E' partito la notte del 29 marzo 2011 alla volta dell’Italia assieme ad altri 35 ragazzi su un'imbarcazione di fortuna da una spiaggia vicino Sfax, a sud della Tunisia. Da allora, né lui né i suoi…