ITA - Ieri, 16 dicembre, il Tg2 delle 20.30 ha mandato in onda un servizio di Valerio Cataldi sul centro di accoglienza di Lampedusa. Nel servizio era inserito un video girato con un telefonino da uno dei migranti ospiti della struttura. Il video mostra decine di migranti in fila nudi, costretti a spogliarsi di fronte a tutti in mezzo al cortile del centro di accoglienza per poi essere spruzzati di disinfettante con una pompa. "Siamo trattati come animali", commenta il ragazzo autore del filmato intervistato dal Tg2, "uomini e donne subiscono lo stesso trattamento, la stessa umiliazione ogni tre, quattro giorni, per curare la scabbia una malattia che molti di noi hanno preso proprio all'interno del centro". "Sono immagini che ricordano i lager - commenta il sindaco di Lampedusa…
di Riccardo Bottazzo Nessuno se l’è dimenticato, quel 3 ottobre. A poche miglia dalla spiaggia di Lampedusa affogavano 368 persone. Uomini, donne e bambini in fuga da guerre, fame e violenze. Uomini, donne e bambini che cercavano solo un futuro e che hanno trovato una frontiera. La frontiera di guerra di una Europa militarizzata che, anche dopo la tragedia, continua ad investire miliardi di euro in politiche di esclusione forzata a Lampedusa come a Melilla, con il muro di Evros, i pattugliamenti di Frontex, fino ad invadere la stessa sovranità di Stati terzi, esternalizzando sino al cuore del deserto libico i suoi dispositivi di controllo. Le frontiere servono a dividere e non “pesano” mai solo da una parte. Anche chi è nato dalla parte “giusta” del confine viene giornalmente umiliato…
Un'imbarcazione con a bordo circa 200 migranti si è rovesciato nel Canale di Sicilia, nei pressi di Lampedusa. Due elicotteri della Marina militare stanno soccorrendo le persone in mare. "Sembra che si sia ribaltato un barcone, e che addirittura sia affondato. Sono intervenute due nostre navi, la fregata Espero e il pattugliatore d'altura Libra", ha detto a Reuters una fonte della Marina. "Ci sarebbero almeno 200 persone in mare. Le stanno recuperando due nostri elicotteri". Sarebbero stati avvistati dei cadaveri in acqua.
Sono circa 150 i migranti scampati alla strage di Lampedusa (in cui oltre cento persone sono morte e in cui circa duecento corpi potrebbero essere ancora nel relitto); sistemati come sardine nel centro di accoglienza (che può ospitare un massimo di 300 persone ma attualmente ve ne sono più di mille), ora sono stati iscritti nel registro delle notizie di reato (c.d. registro degli indagati) per immigrazione clandestina (tranne i minori). Come prevede la Bossi-Fini (QUI un vademecum con i punti salienti della legge). Ne dà conferma il procuratore capo di Agrigento Renato Di Natale: "Non potevamo fare altrimenti, è un atto dovuto".
"Ha ragione Fabrizio Gatti: la piccola-grande isola di Lampedusa, che in queste ore vive l’ennesimo dramma dell’immigrazione, merita il premio Nobel per la pace. L’Espresso sposa questa causa, se ne fa interprete, si batterà perché la candidatura diventi realtà. Abbiamo tempo fino a febbraio 2014 per raccogliere e presentare le firme. Mi auguro che l’idea conquisti l’appoggio delle istituzioni, del mondo politico, degli intellettuali e sopratutto dei cittadini ai quali chiediamo di firmare il nostro appello, il modo più semplice per condividere la nostra proposta. Che è nata da almeno cinque buone ragioni". Inizia così l'appello di Bruno Manfellotto, direttore de L'Espresso, per candidare la città siciliana al Nobel per la pace 2014. Un appello lanciato in uno giorno dei giorni più tristi della storia di Lampedusa, in cui circa 100…