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Marocco, la protesta del “Rif” spiegata (bene) in 5 punti

Perché la mobilitazione del “Rif” marocchino continua ad andare avanti? Cinque elementi da tenere a mente per comprenderne meglio le dinamiche Il Marocco non ha mai conosciuto, in tutta la sua storia contemporanea, una mobilitazione popolare così importante come quella che si sta verificando, da più di otto mesi, nell’estremo nord del paese, il Rif. Neanche negli anni in cui, nel mondo, le rivolte popolari di sinistra o quelle islamiche hanno toccato il picco massimo, il Paese ha conosciuto un coinvolgimento popolare di così grande portata, come quello in corso nelle città e nei villaggi del Rif. Nemmeno al culmine della “Primavera Araba” del 2011 le sue manifestazioni e le sue marce furono così notevoli. Dopo l’ondata di arresti che ha visto coinvolti più di 189 attivisti e la campagna di repressione…
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Perché chi non accoglie non può dirsi cristiano

L'accoglienza dello straniero è un principio fondante dell'Antico Testamento che non può essere omesso o ignorato per fini ideologici e politici “Maledetto chi calpesta il diritto dello straniero” (Deuteronomio 27:19) La centralità dell’accoglienza e della figura dello straniero nel Vecchio Testamento I principali patriarchi e profeti della tradizione ebraico-cristiana sono notoriamente legati alla figura del forestiero e dello straniero (più avanti chiariremo tale differenza semantica). Abramo, chiamato da Dio a lasciare la propria terra per stabilirsi in una terra che gli sarebbe stata mostrata (la terra di Canaan) fu poi costretto a emigrare a causa della carestia, trovando rifugio in Egitto. Nei secoli successivi alla morte di Abramo, molti popoli hanno attraversato questo territorio, caratterizzato da frequenti fenomeni migratori, sia centripeti che centrifughi: a causa della sua posizione geografica tra l’Egitto…
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Le Cicale

Viaggio intimo nella vita di chi, già andato in pensione o in procinto di andarci, si ritrova a lottare per sopravvivere, perché lo stato sociale oggi non basta più a garantire una serena “età del riposo”  Emiliano Mancuso e Federico Romano firmano “Le cicale”, documentario dedicato agli anziani romani che vivono in situazioni di estrema difficoltà, dando voce ad un genere di 'invisibili' che sono in aumento nel nostro Paese: quelli a rischio sfratto. Nell’estate del 2009, con una piccola telecamera, i due giovani registi filmano una serie di interviste in un condominio di Roma, quartiere Cinecittà, durante un'esecuzione di sfratti. La particolarità riguarda le lettere recapitate per “fine locazione”, tutte indirizzate soltanto agli inquilini anziani dell’immobile. Il proprietario aveva scelto con cura i soggetti più fragili. Scrivono i due…
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Patrícia Galvão: voci, storia e militanza di una scrittrice femminista brasiliana

Patrícia Galvão è stata una femminista, scrittrice e giornalista, militante comunista e prima prigioniera politica donna del Brasile. Ripercorrendo la sua storia, i suoi viaggi e i suoi scritti, si vorrebbe sfatare miti e stereotipi costruiti su di lei: da quello della giovane ingenua, trasgressiva e ribelle, a quello di una “musa tragica”, disillusa dopo anni di carcere e delusioni della vita politica. La storia e le opere di Patrícia Galvão (1910-1962) sono mal conosciute in Brasile e praticamente ignorate altrove (nessuno dei suoi scritti è mai stato tradotto in italiano). Femminista, scrittrice, instancabile traduttrice, disegnatrice, critica letteraria e teatrale, giornalista, corrispondente per tre giornali brasiliani durante il suo viaggio per il mondo (Stati Uniti, Giappone, Cina, Unione Sovietica, Germania e Francia), militante comunista imprigionata per cinque anni durante la…
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Anabel Hernández: vi racconto le verità sulla notte di Iguala

Anabel Hernández è una delle giornaliste d’inchiesta più riconosciute del Messico. È autrice, tra gli altri, dei libri La terra dei narcos. Inchieste sui signori della droga, Messico in fiamme. L’eredità di Calderón e La vera notte di Iguala, l’inchiesta più attuale e contundente sul caso dei 43 studenti di Ayotzinapa, scomparsi a Iguala, nel meridionale stato messicano del Guerrero, la notte del 26 settembre 2014. Per le minacce e le aggressioni ricevute, che hanno coinvolto direttamente lei, la sua famiglia e i suoi vicini, Anabel vive da più di sei anni sotto scorta. Dall’agosto del 2014 e all’agosto del 2016, s’è dovuta rifugiare negli Stati Uniti, dove ha potuto vivere coi suoi figli grazie a una borsa di studio del programma di studi in giornalismo dell’Università della California a…
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