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Ayotzinapa, 24 mesi senza giustizia

“Se Lei avesse un figlio desaparecido rimarrebbe lì seduto o andrebbe fuori a cercarlo per anni?”, questa la domanda di Mario C. González, padre di César, uno dei 43 studenti scomparsi il 26 settembre 2014 a Iguala, Messico. A due anni da quella che è stata battezzata “la notte di Iguala”, in cui la polizia cittadina uccise 6 persone e ne ferì decine, sequestrò 43 studenti della scuola normale rurale di Ayotzinapa, nel meridionale stato messicano del Guerrero, e li consegnò a un gruppo della criminalità organizzata, vi sono poche certezze: lo Stato messicano non ha potuto offrire versioni plausibili dell’accaduto, ha fabbricato verità di comodo per far passare questo crimine enorme come un “fatto locale”, ha coperto l’operato turpe delle forze armate e della polizia federale, che dipendono dall’esecutivo…
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In carcere per terrorismo, ma è un errore

di Joshua Evangelista* Boliden è una piccola comunità di minatori nella Svezia del nord, a pochi chilometri dalla Lapponia. Millecinquecentosessantasei anime schive, sicuramente non abituate ai riflettori. Almeno stato fino a quando il destino ha portato nel villaggio dei minatori Mutar Muthanna Majid, un veterinario ventiduenne di Mosul riservato e dai modi gentili. Dopo aver vissuto sei mesi sotto le leggi dei tagliagole dell'Isis, che avevano conquistato la sua città, era fuggito con un cugino. Sette mesi nel limbo turco, quindi Grecia, Macedonia, Serbia, Ungheria, Austria, Germania, Danimarca. Da Copenaghen aveva superato il ponte di Øresund ed era arrivato a Malmö. Doveva essere l'ultima tappa prima della Finlandia dove, gli avevano detto, ricevere un permesso umanitario sarebbe stato facilissimo. Ma un'attivista lo aveva convinto a rimanere in Svezia, terra d'accoglienza per…
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Il pane nudo di Mohamed Choukri

di Simone Regolo Caleggia Maniaci* Mohamed Choukri fu scrittore e analfabeta. Nacque il 25 marzo del 1935 presso il villaggio di Ayt Shīshār, nella zona del Rif, il retroterra montuoso nel nord-est del Marocco. All’età di sette anni emigrò insieme alla famiglia a Tangeri, per sfuggire ad una grave carestia che colpì la regione negli anni Quaranta. La sua vita si giocò tra Tétouan, Orano e Tangeri, cui fece ritorno – per restare – nel 1951. Le condizioni in cui crebbe furono particolarmente svantaggiate: Mohamed era il maggiore di due fratelli, unici sopravvissuti alla carestia, e di due sorelle. I restanti sette furono uccisi dalla fame, mentre uno fu ucciso dal suo stesso padre, forse per deliberata intenzione omicida forse per quello che più tardi Choukri stesso definì un incidente. Questo episodio…
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Quel massacro dimenticato degli operai italiani nelle saline francesi

Sporchi, "tristi, straccioni". Così i giornali dell'epoca definivano gli immigrati piemontesi e toscani che ogni anno venivano impiegati a cottimo per raccogliere il sale in Camargue. Fino a quando, il 17 agosto del 1893, al grido di "Viva l'anarchia, morte agli italiani", una folla di francesi non li inseguì per cacciarli. Perché "rubavano lavoro". Ne uccisero dieci, e ferirono centinaia Testo di Joshua Evangelista, foto di Amin Othman* Sodol Colombini stringe tra le mani il cappello di panama mentre guarda il sole infrangersi nell'acqua che circonda le piramidi di sale: non riesce a mandarlo via, quel sale, nemmeno dopo essere andato in pensione. Una vita passata nella Camargue, la sua, tra sabbia e paludi, a seguire tutta la filiera della lavorazione dell'oro bianco di Aigues-Mortes. Intervallata da dodici anni, dal 1977…
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The Border Crossed Us: seguire il sentiero delle ossa

di Luis J. Rodriguez Ricordo che una volta, quindici anni fa, appena tornato a Los Angeles da Chicago, camminavo lungo una strada della San Fernando Valley quando da un piccolo Ford pick-up che mi sfrecciava accanto mi arrivò la sparatoria di parole dal tipo che sedeva dal lato del passeggero, “Hey! messicano… tornatene da dove sei venuto!” Questi li chiamo ‘insulti razzisti sparati a caso dalla macchina che ti sfreccia accanto’. Me ne sono beccati parecchi nel corso degli anni, a prescindere dal fatto che io sia nato in Texas e che discenda anche dalla tribù Tarahumara, dello stato di Chihuahua e da indigeni dello stato di Guerrero che parlano il Nahuatl (come pure lo spagnolo e qualche lingua africana). Chissà perché, ma queste persone ritengono che il mio posto non…
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