Search Results for: Islam

Libia, Tobruk tra nuova visibilità internazionale e controllo del territorio

di Alessandro Pagano Dritto (Twitter: @paganodritto) Mentre le vecchie autorità di Tripoli tentano di recuperare il terreno perduto occupando un hotel della Capitale che funge anche da palazzo governativo, a Est le autorità civili, ma soprattutto militari, di Tobruk sembrano consolidare la propria presa sul territorio e rivitalizzare le relazioni internazionali: merito, questo, di una gestione intelligente dei successi permessi dalle armi, di alcune figure politiche chiave e di una gestione della questione sicurezza che alcuni osservatori giudicano salda. Ma tutto questo non può nascondere anche alcuni aspetti negativi dell'intera faccenda. For many key players in #Libya, main q no longer whether you're pro/anti/ambivalent re unity govt but pro/anti/willing to do deal w/ Hiftar — Mary Fitzgerald (@MaryFitzger) 6 ottobre 2016 Nella tarda serata del 14 ottobre 2016 Tripoli ha…
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La campionessa di squash che sfida i talebani

di Ahmad Ejaz Dal 5 al 7 ottobre la Città del Vaticano ha organizzato il primo convegno internazionale su Sport at the Service of Humanity. Nell’aula Paolo VI allenatori, atleti e clero si sono confrontati su sport e fede. È qui che Maria Toorpakai Wazir, campionessa mondiale di squash, racconta per la prima volta, in lingua urdu, la sua vita, in un’intervista senza freni. Ventisei anni, figlia di un uomo coraggioso di etnia pashtun, viveva con la sua famiglia in Waziristan, terra fertile e talebana. Maria, donna dal nome impegnativo, snocciola la sua storia fatta di ribellione, voglia di libertà e ricerca di giustizia. Fin da quando aveva quattro anni la sua “diversità” era stata notata dai suoi genitori, vittime, loro malgrado, di una cultura pregressa, che vuole prima le…
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I rifugiati afgani costretti a combattere in Siria

di Anna Reumert, antropologa alla Columbia University* Sono sempre di più i rifugiati afgani che si uniscono alle Guardie Rivoluzionarie iraniane a sostegno del regime di Assad in Siria. A gennaio un report di Human Rights Watch (HRW) ha mostrato che migliaia di rifugiati afgani in Iran – tra cui molti minori – sono stati costretti a combattere in Siria. A diversi di loro è stata minacciata la deportazione, e l'arresto per i famigliari, in caso di rifiuto. HRW ed Al Jazeera sostengono che le forze iraniane abbiano persino reclutato rifugiati afgani in carcere, offrendo loro un'amnistia o uno sconto della pena come ricompensa. Lo stipendio promesso per questi soldati arriva fino a 1000 $ al mese e prevede anche l'ottenimento della residenza una volta tornati in Iran. Ben pochi…
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Io sono rohingya

di Ejaz Ahmad I rohingya sono un gruppo etnico di fede islamica che vive principalmente nel nord della Birmania, al confine col Bangladesh. Non sono riconosciuti come minoranza etnica, linguistica e religiosa e vivono in una situazione di estrema povertà ed isolamento sociale essendogli precluso qualsiasi impiego pubblico o ruolo nella società birmana. I rohingya (una comunità di circa 800 mila persone) sono perseguitati da militari, politici e monaci buddisti nazionalisti. Più di metà della popolazione rohingya è fuggita dal paese per salvare vita, beni e familiari. Cinquecento mila vivono in Arabia Saudita come immigrati temporanei, centomila si sono rifugiati in Tailandia , dove non godono di nessun diritto di asilo politico. Duecentomila rohingya sono arrivati in Pakistan dopo la separazione indo-pakistana e infine quarantamila sono scappati in Malesia. I…
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In carcere per terrorismo, ma è un errore

di Joshua Evangelista* Boliden è una piccola comunità di minatori nella Svezia del nord, a pochi chilometri dalla Lapponia. Millecinquecentosessantasei anime schive, sicuramente non abituate ai riflettori. Almeno stato fino a quando il destino ha portato nel villaggio dei minatori Mutar Muthanna Majid, un veterinario ventiduenne di Mosul riservato e dai modi gentili. Dopo aver vissuto sei mesi sotto le leggi dei tagliagole dell'Isis, che avevano conquistato la sua città, era fuggito con un cugino. Sette mesi nel limbo turco, quindi Grecia, Macedonia, Serbia, Ungheria, Austria, Germania, Danimarca. Da Copenaghen aveva superato il ponte di Øresund ed era arrivato a Malmö. Doveva essere l'ultima tappa prima della Finlandia dove, gli avevano detto, ricevere un permesso umanitario sarebbe stato facilissimo. Ma un'attivista lo aveva convinto a rimanere in Svezia, terra d'accoglienza per…
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