Il congolese Thomas Lubanga, ‘signore della guerra’ che lo scorso marzo le Nazioni Unite hanno riconosciuto colpevole di aver reclutato bambini, è stato ora condannato a quattordici anni di carcere dal Tribunale Penale Internazionale dell’Aja. L’uomo si servì di bambini e bambine sotto i 15 anni: i maschi costretti ad arruolarsi nella sua milizia per combattere e obbligati a compiere atrocità; le femmine sfruttate come schiave sessuali dai ribelli agli ordini del criminale. Lubanga, 51 anni, un ufficiale rinnegato dell’Esercito della Repubblica Democratica del Congo, durante la seconda guerra del paese dell’Africa centrale (1998-2003) ordinò eccidi etnici nella provincia nord-orientale di Ituri, dopo la conquista nel 2002 del capoluogo Bunia. Fondatore dell’Unione dei Patrioti Congolesi, un movimento insurrezionale appoggiato dall’Uganda, il criminale è stato anche comandante delle Forze Patriottiche per la Liberazione del Congo, braccio…
di Francesco Caselli John Mpaliza è originario della Repubblica Democratica del Congo (RDC), abitante di Reggio Emilia da 18 anni ma senza avere la cittadinanza italiana. John partirà da Reggio per raggiungere la capitale europea, Bruxelles, percorrendo quasi 1600 chilometri nell’arco di un mese e mezzo di tempo. La marcia inizierà come protesta contro la mancanza di indipendenza e di libertà del popolo congolese nello scegliere il suo destino politico ed economico-sociale. Vuoi raccontarci la tua storia e il motivo che ti ha spinto a venire in Italia? Sono del Congo, ho 42 anni, vivo in Italia da 18, stabilmente a Reggio Emilia da 13 anni. Ho lasciato il mio Paese perché c’erano condizioni molto difficili dopo una dittatura durata 32 anni. Nell’89 con la caduta del muro di Berlino,…
di Valentina Severin Il sangue del Congo nei nostri cellulari. C’è il sangue di almeno cinque milioni e mezzo di persone nei nostri telefoni e computer di ultima generazione. È il sangue delle milioni di vittime degli eserciti della morte che lottano per spartirsi il Congo e le sue risorse. UN PAESE RICCO. La Repubblica Democratica del Congo è uno dei Paesi più ricchi del mondo e, al tempo stesso, uno dei più poveri e dei più pericolosi. Un luogo in cui una donna non dovrebbe mai nascere, ma che terrorizza anche gli uomini. Questo travagliato Paese africano vale, per le sue risorse naturali, i suoi minerali e metalli, oltre 24 milioni di milioni di dollari americani. Ricchezza che più di ventuno gruppi armati cercano di controllare e che scivola illegalmente via…
Ingredienti: 1 cipolla bianca media tritata 1 scalogno tritato finemente 1 cucchiaio di olio vegetale 1/2 cucchiaino di peperoncino tritato 1 cucchiaino di zenzero grattugiato 1 peperone verde privato dei semi e tritato 1 tazza di carote tritate 2 tazze di patate tritate 4 tazze di acqua 2 tazze di succo di pomodoro 1 tazza di burro di arachidi 1 cucchiaino di zucchero 1 manciata di arachidi tostate, tritate finemente sale q.b. Preparazione: Soffriggere la cipolla bianca in una padella unta. Unite il peperoncino, lo zenzero e le carote e fate rosolare un paio di minuti. In una pentola mettete l'acqua, le patate, il peperone e il soffritto; portate a ebollizione e fate sobbollire per 15 minuti. Aggiungete il succo di pomodoro, mescolate bene e poi passate tutto al frullatore, ottenendo una zuppa omogenea. Mettete nuovamente la zuppa nella pentola e aggiungete il burro di arachidi e lo zucchero. Fate cuocere a…
Nella Repubblica democratica del Congo il dramma degli stupri è ormai sotto i riflettori mondiali. L’Onu ha avviato un’inchiesta che metterebbe sotto accusa le milizie dei Mai-Mai Cheka, i ribelli delle Forze Democratiche per la Liberazione del Rwanda. Negli attacchi commessi fra il 30 luglio e il 2 agosto 2010 sarebbero state violentate 303 persone, di cui 235 donne, 13 uomini, 52 bambine e 3 bambini. Un’azione coordinata, pianificata in anticipo e portata avanti in maniera sistematica che può costituire un crimine di guerra e contro l’umanità. Navi Pillay, alto commissario dell’Onu per i diritti umani, ha sottolineato come questi crimini non vengano puniti per timore di rappresaglie delle vittime. A giugno l’ennesimo stupro di massa, questa volta ai danni di 248 donne violentate da soldati in fuga nella provincia…