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Libia. Milizie orientali contengono lo Stato Islamico, ma la coalizione militare sembra a rischio

di Alessandro Pagano Dritto (Twitter: @paganodritto)   (*Immagine di copertina: un deposito petrolifero prende fuoco a causa dei combattimenti tra PFG e Stato Islamico nell'offensiva condotta da quest'ultimo il 4 gennaio 2016. Fonte: www.libyaobserver.ly)   L'attacco dello Stato Islamico ai terminali petroliferi della costa centrale libica del 4 e 5 gennaio 2016 sembra essere stato per il momento respinto dalle forze del leader militare Ibrahim Jathran, che già agli inizi del 2015 aveva fermato negli stessi luoghi l'avanzata delle forze della Libia occidentale. Ma i nemici di ieri possono essere gli amici di oggi e l'operazione potrebbe aver messo in luce il ruolo ambiguo giocato dalle Petroleum Facilities Guards nell'alleanza militare orientale; questo proprio quando la questione del Generale Khalifa Hafter sembra assumere, in prospettiva, sempre maggior rilievo.   Tra…
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Religiosi islamici condannano gli attentati in Tunisia, Kuwait e Francia

Molti religiosi musulmani hanno condannato i tre attacchi in Tunisia, in Kuwait e in Francia. Gli attacchi, avvenuti nell'arco della giornata di venerdì, hanno ucciso decine di persone. Al-Azhar, tra le principali istituzioni sunnite in Egitto, ha dichiarato che l'atroce sparatoria nel resort tunisino, costata la vita a 28 esseri umani, è stata una "violazione di tutte le norme umanitarie e religiose". L'istituzione ha anche diffuso un comunicato in cui condanna l'attentato suicida avvenuto in Kuwait, in cui sono morte almeno 25 persone mentre pregavano in moschea. Da Al-Azhar anche condanne contro l'attacco in Francia in cui un uomo è stato decapitato. "La comunità internazionale deve sconfiggere questo gruppo terrorista (cioè il sedicente Stato Islamico, ndr) con tutti i mezzi disponibili". Il religioso Youssef al-Qaradawi ha dichiarato che i militanti dello…
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Le monete dello Stato Islamico

Lo Stato Islamico sembrerebbe aver iniziato a coniare monete proprie. Come riportato da al-Arabiya, l'attivista anti-Isis Abu Ibrahim Raqqawi - fondatore di “Raqqa is Being Slaughtered Silently” - ha diffuso su Twitter foto delle monete dichiarando che verranno presto iniziate a essere utilizzate. Le foto mostrano una moneta con delle spighe di grano in rilievo, un'altra con una mappa del mondo e un'altra con un'iscrizione in arabo: "Stato Islamico" e "Un califfato basato sulla dottrina del Profeta". I terroristi del sedicente Stato Islamico avevano già annunciato a novembre dello scorso anno di lavorare al ripristino del dinaro d'oro e del dirham d'argento nelle aree occupate (sostituendo quindi la lira) per liberare il mondo islamico dal "satanico sistema economico globale". La volontà sarebbe quella di rifarsi ai denari usati durante il Califfato di Uthman nel 634. Un dinaro…
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Takoua, raccontare l’Islam e i pregiudizi attraverso i fumetti

Takoua Ben Mohamed è una giovane ragazza romana di seconda generazione. Nata in Tunisia e trasferita successivamente in Italia all'età di 8 anni, Takoua si occupa di graphic journalism. Con la passione per il disegno, la giovane italo-tunisina decide di raccontare il mondo che lo circonda attraverso il fumetto. Nasce così il "Fumetto Intercultura", tramite il quale Takoua racconta la "Primavera araba", l'Islam, il tema dell'immigrazione, gli episodi di razzismo con i quali gli immigrati si scontrano ogni giorno, il velo, il tema delle seconde generazioni - che lo riguarda da vicino - e molto altro ancora. Tra le vie di Firenze, città dove Takoua studia, tra il romanaccio e qualche parola tipicamente fiorentina, la nostra chiacchierata si è conclusa con la realizzazione di un simpatico disegno che la giovane fumettista ha…
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Vivere sotto lo Stato Islamico

Cercare di comprendere cosa sta succedendo in Siria e in Iraq, mostrando il volto di una società civile che resiste a guerre e violenze attraverso la voce dei suoi protagonisti.  È questo l’obiettivo della missione in Italia di due attivisti dall’Iraq e dalla Siria. La missione è organizzata dall’associazione Un ponte per…, attiva in Medio Oriente da oltre 25 anni, per prendere parte ad una serie di importanti appuntamenti istituzionali ed iniziative pubbliche. Ospiti d’eccezione di questi incontri saranno Suha Oda, giornalista e attivista per i diritti umani di Mosul, membro dell’Iraqi Women Journalist  Forum, e Jimmy Botto Shahinian, attivista di Raqqa rifugiato in Turchia, creatore dei primi Comitati di Coordinamento locali in Siria. Comitati che distribuiscono aiuti alla popolazione siriana sotto assedio, e che documentano quotidianamente le violazioni dei diritti umani nel paese. Oda in…
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