Seppur bistrattata e relegata alle corde delle chitarre di vecchi e nuovi sognatori, la Pace – nonché il relativo mantenimento della stessa – ha un suo fondamento giuridico e gode di un pieno riconoscimento a livello sovranazionale. La “recente” comunicazione europea a supporto della causa bellica appare in evidente contrasto con tale diritto e rievoca ancora una volta una contrapposizione culturale identitaria: difendere la pace oggi significa dichiarare guerra alla guerra. “Essere solidali nei confronti di uno stato sovrano che è stato aggredito con un’azione militare da tutti noi già ampiamente condannata, non significa assecondare una propaganda su richieste di interventi bellici che comporterebbero l’ingresso in un conflitto mondiale”: con queste parole i deputati di Alternativa – ex M5S – avevano annunciato la loro assenza al discorso in videoconferenza del…
Ventisette anni dopo la rivolta del Chiapas, a luglio una delegazione di 160 zapatisti raggiungerà l'Europa per incontrare gli attivisti del Vecchio Continente. Tra gli appuntamenti, un tour dei luoghi delle rotte migratorie nel Mediterraneo e l'incontro con i movimenti ambientalisti del Nord Europa. Intanto una suggestione aleggia tra gli organizzatori: Marcos incontrerà Greta Thunberg? Articolo di Riccardo Bottazzo, immagine in copertina di Ya Basta Edi Bese Che poi, il subcomandante insurgente Marcos ce lo aveva sempre detto, no? Ce l’aveva ben chiaro in testa, il sub, sotto quel suo passamontagna nero e quel suo cappello alla cubana. Ce l’aveva chiaro in testa sin da quella volta che si era affacciato dal municipio occupato di San Cristobal De Las Casas, per gradare “Ya basta”. Per urlare a tutto il Messico…
Un appello lanciato da 39 giornalisti del servizio radiofonico pubblico svedese punta il dito contro le discriminazioni, a volte velate a volte no, che i reporter (e più in generale i lavoratori) con un background straniero sono costretti a subire nell'insospettabile Svezia. Articolo di Joshua Evangelista Se pensiamo alla Svezia pensiamo a un paese aperto alle diversità, accogliente e rispettoso delle minoranze. Lo pensiamo perché è vero. Storicamente, la Svezia è sempre stata uno dei rifugi più sicuri per chi migra. È il terzo paese al mondo per accoglienza di rifugiati pro capite dietro Canada e Australia e nel 2015 ha registrato un record di 162.877 richieste di asilo, l'1,6% della popolazione svedese, composta da circa 10 milioni di persone. Equiparando questo dato agli abitanti degli Stati Uniti, è come…
Costretto a fuggire dal Mali, dove era dirigente di uno dei principali partiti di opposizione, Soumaila ha vissuto sulla sua pelle la brutalità dei lager libici. Oggi vive a Roma, ha scritto due libri di poesie e cura una pagina fb molto seguita attraverso la quale si batte per i diritti dei migranti. Intervista di Luca La Gamma al poeta e attivista Soumaila Diawara “Non sono pericoloso, sono in pericolo”. Per celebrare la Ventesima giornata mondiale del rifugiato, indetta dall’Onu nel 2000, credo che nessuna frase possa farci riflettere al meglio sul perché ogni anno milioni di esseri umani (80 nel solo 2019) sono costretti a lasciare la propria casa e attraversare insidie che molti tra noi, sdraiati comodamente sui divani di casa nostra, non possiamo minimamente immaginare. Né possiamo…
L'invasione sovietica dell'Afghanistan aveva spinto migliaia di persone a fuggire nel vicino Iran. Dopo decenni di angherie e ingiustizie, negli ultimi anni tanti apolidi afgani hanno provato in tutti i modi a superare i confini turchi per raggiungere l’Europa. Una situazione nota, che tuttavia si è aggravata notevolmente in seguito alle sanzioni statunitensi verso Teheran. Le autorità turche sono alle prese con quasi quattro milioni di rifugiati. Tra questi ci sono oltre 170.000 rifugiati afgani registrati e secondo le agenzie umanitarie il numero di arrivi dall'Iran è in aumento. Ad esempio, nella città turca orientale di Van, a circa 75 chilometri dal confine iraniano, molti rifugiati afghani sono costretti a dormire per strada e nei parchi pubblici e nei terminal degli autobus, da dove le autorità turche impediscono di spostarsi…