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Breivik: “Non sono matto, gli psicologi vogliono screditare il mio gesto”

Anfers Behring Breivik, punta il dito contro gli psichiatri. Al processo di Oslo per il massacro, lo scorso luglio, di 77 persone, il killer difende la propria sanità mentale, dopo che la perizia ufficiale lo ha dichiarato «schizofrenico paranoico». «Forse non è tutta in malafede, ma è del tutto falsa», ha argomentato in aula. Gli psichiatri avrebbero un solo scopo: «screditarlo». Si tratta di un punto fondamentale per Breivik, anzi del punto centrale di tutta la sua strategia nella sua arringa. Anzitutto per il significato del suo «gesto», che egli definisce un «attacco preventivo contro i traditori della patria», colpevoli, ai suoi occhi, di voler distruggere la società norvegese con il multiculturalismo e «l'invasione islamica». Una sentenza di malattia mentale infatti «svilirebbe» la sua azione stragista, facendola apparire come il…
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Sen. Vita: “Scotch agli espulsi è disumano. Colpa anche di media e Bossi-Fini”

di Valentina Ersilia Matrascìa La denuncia del regista Francesco Sperandeo ha portato all'attenzione del mondo intero, in particolare attraverso internet e i social network, il trattamento dismano di alcuni agenti ai danni di due migranti respinti dall'Italia avvenuto sul volo Alitalia Roma-Tunisi delle 9.20 del 18 aprile 2012. La foto scattata dal regista ritraeva, come si legge nella didascalia, i due con del "nastro marrone da pacchi attorno al viso per tappare la bocca ai due e fascette in plastica per bloccare i polsi". L'INTERROGAZIONE - Affinchè si faccia luce sulla vicenda, i senatori Vincenzo Vita, Roberto Della Seta e Alberto Maritati hanno presentato un'interrogazione urgente a risposta orale al governo chiedendo che questo intervenga "con decisione per porre fine a un procedere che non trova giustificazione né dal punto di vista umano né tanto meno da quello del diritto penale" e,…
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Ragazzo gay massacrato da neonazisti, è in coma

E’ stato fatto a pezzi da un gruppo di neonazisti e ora rischia la vita su un letto di ospedale, dove è in coma cerebrale. E’ la storia di Daniel Zamudio, cileno, massacrato da un gruppo di neonazisti perché omosessuale. I barbari gli hanno staccato un orecchio, bruciato una gamba e lo hanno torturato per sei ore continue. E’ un mese che Daniel è in coma presso l’ospedale Posta Central a Santiago e la famiglia come i medici sembrano aver perso le speranze. Le testimonianze delle ore di tortura sono terribili: Dopo avergli strappato parte dell’orecchio, gli hanno marchiato il corpo con simboli neonazisti con pezzi di vetro, dopodiché gli hanno lasciato cadere sopra lo stomaco e sopra le gambe delle pietre fino a quando una di essere non si…
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Caso marò: De Mistura incontra i familiari

“Sono appena tornato dall'India e ho visto i ragazzi poco prima di partire. Ci tenevo. Era, più che un dovere, una necessità di portare il loro messaggio immediatamente ai familiari. Li ho trovati come sempre sereni e determinati. Non dimenticate che sono militari italiani, e sono marò. Li ho trovati anche fiduciosi perché sanno che tutti gli italiani sono con loro”. Le parole rassicuranti sono del sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura, che al termine dell’incontro con i giornalisti a Bari, tenutosi al Municipio, ha incontrato i familiari dei due fucilieri della Marina Militare, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, arrestati in India con l'accusa di aver ucciso un mese fa i due pescatori indiani forse scambiati per pirati. Ai familiari l'esponente del governo Monti ha consegnato alcune lettere e piccoli…
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Cuba, aspettando un altro papa

Testo e foto di Stefano Pacini A Cuba la dimensione del tempo è molto diversa da quella che percepiamo in Europa, e non tanto per le condizioni climatiche particolari, o per quello che pare il set di un film ambientato negli anni '60 con le sue auto d'epoca, il Malecon sbrecciato, il ritmo tropicale e languido,ma per una Rivoluzione che si è molto stemperata e persa per strada, senza mollare la presa, congelando tutto. Socialismo alla cubana con antimperialismo latinoamericano mescolato con molto patriottismo: è questa ricetta che Raul Castro propina al Paese, ben più di daiquiri o cubalibre. Ricetta che vede alleanza politica economica con il Venezuela ( medici e insegnanti cubani contro petrolio) ma anche tristi sodalizi come quello con l'iraniano Ahmadinejad a cui è stata recentemente conferita…
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