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Egitto: Amnesty chiede indagini urgenti sull’uccisione di 51 persone

Sono ufficialmente iniziate le consultazioni del premier incaricato per formare il nuovo esecutivo che non si conoscerà prima della prossima settimana. Nel Paese aumentano le proteste, ma intanto arrivano nuove promesse di aiuti. Oltre a Emirati e Arabia Saudita, infatti, anche il Kuwait ha annunciato quattro miliardi di dollari tra aiuti finanziari e forniture energetiche, mentre gli Stati Uniti confermano l’invio di 4 aerei da combattimento F16. APPELLO – Al Cairo non cessa la resistenza però, e Amnesty International ha chiesto l'apertura di un'indagine urgente e indipendente sull'uccisione di almeno 51 persone, avvenuta l'8 luglio 2013 di fronte alla sede della Guardia repubblicana. "Occorre un'inchiesta che abbia la fiducia di tutte le parti. Le autorità egiziane, in passato, hanno dimostrato assai poco di essere in grado di fornire verità e…
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Egitto sull’orlo della guerra civile

Dopo gli scontri di questa mattina tra l’esercito ed i manifestanti vicini ai Fratelli musulmani ed al premier deposto Morsi, la situazione in Egitto rischia di precipitare verso la guerra civile. Sarebbero 51 i morti e 435 i feriti causati dalla battaglia che alle prime luci dell’alba si è scatenata al Cairo di fronte alla caserma della Guardia Repubblicana in cui sarebbe detenuto l’ex premier Morsi. Secondo l'esercito gli scontri sarebbero stati causati da un "gruppo terrorista armato" che avrebbe dato l'assalto alla caserma. Un ufficiale sarebbe rimasto ucciso nell'attacco mentre una quarantina di militari sarebbero rimasti feriti. Solo a quel punto l’esercito avrebbe reagito utilizzando le armi per impedire agli assalitori di invadere la caserma. Completamente diversa la versione dei sostenitori di Morsi secondo cui i manifestanti sarebbero stati…
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Egitto, scaduto l’ultimatum per il presidente Morsi. Golpe in corso

Golpe militare in corso. Scaduto l’ultimatum delle Forze Armate (protratto fino alle 18.00 ndr), il presidente egiziano Mohamed Morsi è stato posto agli arresti domiciliari dai militari nella sede della guardia repubblicana al Cairo. Lo ha annunciato con un flash in sovraimpressione la tv indipendente el Hayat. La notizia, al momento, non trova conferme ufficiali. Festa tra i manifestanti in piazza Tahrir. Le forze di sicurezza egiziane gli hanno comunque imposto il divieto di espatrio. Oltre  Morsi non potranno lasciare il Paese il leader della Fratellanza Mohammed Badie e il suo vice Khairat al-Shater. È il giorno più importante per l'Egitto del post-Mubarak. Poco prima dello scadere delle 48 ore impartite dalle Forze Armate ai partiti politici, il presidente egiziano ha lanciato la proposta di un governo di coalizione, ma…
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Alessandria d’Egitto, emblema delle pulsioni di un paese in rivolta

Alessandria d'Egitto, centro delle pulsioni e degli scontri, fisici e ideali, dell'Egitto in rivolta. Una città conservatrice quanto rivoluzionaria. Emblema delle tensioni e pulsioni che attraversano l'Egitto post Mubarak. di Stefano Zambon (@Stefano_Zambon)  Perché Alessandria è più importante di altre città egiziane, al-Cairo compresa? Perché questa metropoli da 4 milioni di abitanti presenta tante e diverse facce dell'Egitto odierno, quello rivoluzionario (vedasi le rivolte di questi giorni) e quello conservatore. Ma non solo: Alessandria è anche la sede del patriarcato copto e una delle città più multiculturali d'Egitto. I NUMERI. Partiamo dai dati di fatto: Alessandria è una città divisa più di ogni altra città egiziana. Ci basti osservare i risultati delle elezioni parlamentari e presidenziali egiziane del 2012. Le elezioni parlamentari, nel gennaio 2012, videro un vittoria, schiacciante, dei partiti islamisti…
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Egitto, Morsi respinge l’ultimatum delle Forze Armate

Non si fermano le proteste in Egitto. Dopo l’ultimatum delle forze armate che hanno concesso 48 ore di tempo al presidente Mohamed Morsi per soddisfare le richieste della piazza, minacciando un intervento diretto, quest’ultimo in una nota ha fatto sapere di respingere le condizioni dell’esercito dichiarando che “quanto deciso dal capo delle Forze Armate rischia di causare confusione”. LA MAGGIORANZA PERDE I PEZZI – Il governatore di Ismailiya, Hassan el Hawi, altro membro vicino ai Fratelli Musulmani, si è dimesso dopo esser stato nominato poche settimane fa dallo stesso presidente Morsi, mentre i ministri dell’Ambiente, dei Rapporti con il Parlamento, delle Risorse Idriche, delle Telecomunicazioni e del Turismo hanno presentato una lettera di dimissioni irrevocabili spiegando di volersi unire ai manifestanti perché contrari alla politica del governo. Ci sono stati…
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