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Noi, egiziani-armeni scampati al genocidio vi diciamo che si può convivere

Nel 1915, dopo aver resistito strenuamente per mesi alle forze turche sul Musa Dagh, oltre 4000 armeni sono fuggiti a bordo di navi da guerra francesi in quella che viene considerata la prima operazione di soccorso civile mai registrata. Il loro sbarco a Port Said ha segnato un punto di svolta nella ricca e complessa storia della comunità armena in Egitto (la cui presenza risale al VI sec.). Le migliaia di rifugiati in fuga dal Genocidio hanno avuto un forte impatto nella cultura egiziana, raccontato dal regista Waheed Sobhy nel nuovo documentario "We Are Egyptian Armenians". "È un messaggio di tolleranza e accettazione", ha dichiarato a Frontiere la ricercatrice Hanan Ezzat, produttrice esecutiva del film. "L'Egitto ha aperto le porte a genti da tutto il mondo, permettendo una straordinaria simbiosi…
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Generazione Shaimaa, l’Egitto che resiste alla dittatura

di Bartolomeo Bellanova Shaimaa al-Sabbagh, 32 anni, era un’attivista per i diritti dei lavoratori e militante del Partito dell’alleanza popolare socialista. Sabato 9 maggio 2015 si è svolta la prima udienza per l’uccisione di Shaimaa, colpita a morte il 24 gennaio 2015 dalle forze di sicurezza durante una manifestazione per ricordare le centinaia di “martiri della rivoluzione del 25 gennaio”, che nel 2011 spodestò Hosni Mubarak. Shaimaa al-Sabbagh, insieme a una trentina di persone, stava prendendo parte alla manifestazione indetta dal Partito dell’alleanza popolare socialista. Camminavano sul marciapiede per non ostruire la circolazione stradale, dirette a piazza Tahrir: alcune reggevano lo striscione del partito, altre avevano in mano cartelloni e fiori. Le forze di sicurezza che presidiavano gli ingressi di piazza Tahrir bloccarono i manifestanti in via Talaat Harb e, senza…
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I giochi di Baku e il lato oscuro dell’Europa

Il regime di Baku è riuscito dove Mubarak in Egitto e Gheddafi in Libia avevano fallito: una transizione di padre in figlio alla guida del paese. Dopo un decennio esatto di potere di Heydar Aliyev il testimone è passato al figlio Ilham, che è tuttora presidente, padre e padrone della nazione caucasica. di Simone Zoppellaro Il 12 giugno prossimo saranno inaugurati i primi Giochi europei della storia, una sorta di olimpiadi continentali di nuovo conio che d’ora in avanti si ripeteranno a cadenza regolare ogni quattro anni. Per questa prima edizione, 50 saranno le nazioni coinvolte, e oltre 6.000 gli atleti partecipanti. Si stima che siano stati investiti 8 miliardi di dollari nell’evento, pari a circa l’11% del PIL del paese che quest’anno ha organizzato i Giochi. Quanto alla città…
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“Libertà e democrazia”, gli egiziani romani contro il colpo di Stato

Yasser Arafa è uno dei leader del comitato “Libertà e Democrazia per l’Egitto” che con Khaled Ismail mi ha ospitato nel suo garage per parlare di quello che sta accedendo in Egitto. Sono anni che ormai vivono e lavorano a Roma, ma da un anno sono attivi sia a Roma che a Milano con il loro comitato e le loro iniziative antigolpiste. Intervista di Carlo Barberio Quando nasce ufficialmente il comitato? Il comitato “Libertà e Democrazia per l’Egitto” nasce ufficialmente il 27 luglio 2013 in seguito agli avvenimenti che hanno interessato l’Egitto negli ultimi mesi culminati con il rapimento e la destituzione del presidente Mohamed Morsi e l’ascesa al potere del regime militare di Abdel Fattah Al-Sisi. Il comitato da chi è formato? Tra i promotori del comitato vi sono uomini e donne italo-egiziani che credono nella libertà del popolo…
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Egitto alle urne per eleggere il successore di Morsi

di Maddalena Goi Il 26-27 maggio, l’Egitto, è chiamato alle urne per eleggere il futuro successore di Morsi. Mentre le elezioni 2012 hanno visto cinque candidati contendersi la presidenza, oggi sono solo due i candidati presenti sul palcoscenico presidenziale dell’Egitto, da una parte l’ex comandante delle forze armate egiziane Abdel Fattah al-Sisi e dall’altra il politico egiziano Hamden Sabahi di orientamento socialista. Quest’ultimo si era già candidato per le presidenziali del 2012 ottenendo il terzo posto col 20,7% di voti. Ma il candidato favorito resta solo uno - considerato un eroe nazionale, il "leone", colui che ha sconfitto il terrorismo e salvato il paese dalla violenza e dalla minaccia islamista rappresentata dai Fratelli Musulmani. Al-Sisi, 59 anni, ufficiale militare, ex capo dell’Intelligence, presidente del Consiglio Supremo delle Forze Armate (SCAF), il 26 marzo 2014 ha dato le sue dimissioni…
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