Ventisette anni dopo la rivolta del Chiapas, a luglio una delegazione di 160 zapatisti raggiungerà l'Europa per incontrare gli attivisti del Vecchio Continente. Tra gli appuntamenti, un tour dei luoghi delle rotte migratorie nel Mediterraneo e l'incontro con i movimenti ambientalisti del Nord Europa. Intanto una suggestione aleggia tra gli organizzatori: Marcos incontrerà Greta Thunberg? Articolo di Riccardo Bottazzo, immagine in copertina di Ya Basta Edi Bese Che poi, il subcomandante insurgente Marcos ce lo aveva sempre detto, no? Ce l’aveva ben chiaro in testa, il sub, sotto quel suo passamontagna nero e quel suo cappello alla cubana. Ce l’aveva chiaro in testa sin da quella volta che si era affacciato dal municipio occupato di San Cristobal De Las Casas, per gradare “Ya basta”. Per urlare a tutto il Messico…
Eventi epocali come la caduta del muro di Berlino e la fine del sistema di apartheid in Sudafrica segnarono l’inizio del sogno di un mondo più unito. Eppure, oggi viviamo circondati da muri e barriere — ben 63, secondo un recente studio. C’è chi non esita a dire che stiamo vivendo nell’era di un apartheid globale, in cui confini militarizzati costruiti su ideologie razziste segnano l’esistenza di un mondo santificato ‘al di qua’ e un mondo demonizzato ‘al di là’, dove alle persone vengono negati i diritti più fondamentali. Articolo di Ilaria Cagnacci, foto-copertina di Délmagyarország/Schmidt Andrea. Secondo un recente rapporto del Transnational Institute – a cura di Ainhoa Ruiz Benedicto, Mark Akkerman e Pere Brunet – al 2018 si contavano 63 muri in tutto il mondo, di cui 40 costruiti…
Come si comporterà il governo Biden-Harris nei confronti di minoranze, movimenti di lotta e questioni sociali? La risposta potrebbe emergere in queste settimane di transizione politica, cartina al tornasole di un paese ferito e lacerato. Articolo (e foto) di Clarissa Clò, San Diego State University. In collaborazione con The Dreaming Machine. Le recenti elezioni statunitensi hanno presentato non poche sorprese. La Pandemia ha costretto molti a votare in anticipo e per posta, e il numero senza precedenti di elettori ha comportato un'attesa molto più lunga per conoscere i risultati, prima che Biden fosse dichiarato l'apparente vincitore. La notte delle elezioni ha portato con sé un'inquietante sensazione di deja vu, evocando il momento in cui, quattro anni fa, Hillary Clinton perse contro ogni aspettativa lasciando molti cittadini sbigottiti e in totale…
Terza puntata della seconda stagione di Viaggia da casa, il format di videointerviste a cura di Frontiere per conoscere il mondo e le sue sfumature un paese alla volta attraverso i racconti di autori che li hanno vissuti in prima persona. Le interviste sono a cura di Joshua Evangelista e Luca La Gamma, regia di Valerio Evangelista. L’appuntamento è ogni giovedì alle 19.30 in diretta su Facebook e YouTube. https://www.youtube.com/watch?v=czYlTnvEwNA&t=46s Il paese più popoloso dell'Africa è stato al centro della discussione della terza puntata di #viaggiadacasa. Come è cambiato il migrante negli anni, chi è che migra. E ancora, come vengono usati i fondi che l’unione europea destina alla Nigeria per far sì che potenziali migranti non diventino veri migranti? E ancora, sveliamo le paure che i cittadini nigeriani vivono davanti alla SARS, il braccio…
In questo articolo Chukwuemeka Attilio Obiarinze testimonia la paura che i cittadini nigeriani vivono davanti alla polizia, e in particolare alla SARS (Special Anti-Robbery Squad), un braccio armato speciale molto violento accusato di crimini e torture. Durante il mese di ottobre ha fatto notizia anche in Occidente End SARS, un movimento sociale decentralizzato che ha organizzato una serie di proteste di massa contro la brutalità della polizia in Nigeria. Partendo dalla violenza delle forze armate, Obiarinze indaga sulla sfiducia dei cittadini verso le istituzioni e quindi verso i propri leader. “It’s a shame for leaders. Because there will be no future for Africa until they respect the dignity of their little children.” Majek Fashek in “I come from the ghetto” Verso metà mattinata arriviamo all’Ufficio Immigrazione a Ikeja, dove mamma…