Search Results for: Arabia Saudita

Converte donna saudita al cristianesimo, carcere e 300 frustate

Il tribunale di Al-Khobar, in Arabia Saudita, ha condannato un libanese e un saudita al carcere e alla fustigazione per aver portato una ragazza ad abbracciare il cristianesimo e averla aiutata a fuggire dal Paese. Il primo, secondo il tribunale avrebbe organizzato l’operazione ed è stato condannato a sei mesi di carcere e a 300 frustate.  Il complice saudita invece due anni e 200 frustate. Entrambi erano colleghi della ragazza in una compagnia di assicurazioni. Come riporta AsiaNews, il caso è iniziato lo scorso luglio ed è stato molto seguito in Arabia Saudita. Nel Paese infatti il reato di apostasia può essere punito con la pena di morte. La donna è ora rifugiata in Svezia e l’ambasciata saudita sta cercando di convincere le autorità svedesi a farla tornare indietro. Ma…
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A. Saudita, 53 cristiani arrestati mentre pregavano a casa

La polizia saudita ha arrestato 53 cristiani etiopi di cui 46 donne, mentre pregavano dentro una casa. Il fatto è avvenuto a Damman, capitale della provincia orientale dell’Arabia Saudita, l’8 febbraio scorso, ma la notizia si è diffusa in questi giorni. I funzionari di polizia irrompendo nell’abitazione hanno portato via i fedeli, accusandoli di convertire i musulmani al cristianesimo. Secondo la World Evangelical Alliance’s le autorità saudite dovrebbero rilasciare due cristiani perché in possesso di permesso di soggiorno, gli altri verranno tutti espulsi. L’Arabia Saudita non riconosce e quindi non tutela nessuna religione che non sia l’islam e se i reali permettono pratiche religiose diverse almeno nel privato, la polizia religiosa (muttawa) non fa distinzione e vigila per eliminare simbolo o assemblea cristiana. Non è questo il primo episodio di…
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Predicatore saudita stupra e uccide la figlia di 5 anni, pagherà solo una multa

Fayhan Ghamdi è un famoso predicatore saudita, volto televisivo molto noto in Arabia Saudita. Ha stuprato e picchiato, sino a provocarne la morte, sua figlia, una bimba di cinque anni, servendosi di bastoni e fruste. Pagherà, per il suo delitto, una penale di 50mila dollari, a titolo di risarcimento alla famiglia della piccola vittima. A salvarlo dalla pena di morte, punizione prevista per i delitti di cui si è macchiato, una norma prevista dalla legge saudita: la “blood money”, una sanzione pecuniaria che può essere applicata in sostituzione della pena capitale. Il “prezzo del sangue” ha scatenato la rabbia all’interno del mondo arabo, ancor più “indignato” dal momento che la somma versata è pari alla metà di quanto previsto dalla normativa, essendo la vittima, in questo caso, una donna. Il…
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“La bicicletta verde”, primo film girato da una donna saudita – trailer

  La rivoluzione può iniziare sul sellino di una bici? Per la giovane regista Haifaa al Massour sembra proprio di sì. Dopo la presentazione - rispettivamente al festival di Torino e di Venezia - “La bicicletta verde” (titolo originale “Wadjda”) uscirà nelle sale italiane il prossimo 6 dicembre, patrocinato da Amnesty International. Haifaa al-Mansour, prima donna saudita che realizza e gira un film nel Arabia Saudita, racconta del sogno impossibile di una bambina, che voleva semplicemente un bicicletta verde per gareggiare con un suo amico. Una realtà proibita per una ragazzina di quel paese, perché ne metterebbe a rischio la sua virtù. “Il Paese sta cambiando lentamente”, afferma la regista all’Ansa. “Ma non si può dire che le donne devono guidare perché questo non può che creare fronti contrapposti”. È una…
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La judoka saudita Shaherkani in gara con un velo speciale

Si è conclusa felicemente, grazie all’intervento del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) la querelle tra la Federazione Internazionale Judo e i referenti giunti a Londra da Riyad, capitale dell’Arabia Saudita: Wojdan Shaherkani, judoka della Nazionale araba, parteciperà alle Olimpiadi indossando un velo islamico più comodo dell’hijab (il foulard utilizzato dalle donne musulmane per 'sottrarsi allo sguardo altrui') e disegnato apposta per evitare disagi nei movimenti e rischi di infortuni per l’atleta e per le sue avversarie. Quella di Londra 2012 è la prima edizione dei Giochi che vede impegnata la squadra femminile della Nazionale Saudita, un’opportunità che il Cio ha inteso garantire alle atlete: "Siamo soddisfatti per la soluzione trovata, perché vogliamo che sia garantito, a tutte le donne saudite, di partecipare ai Giochi" – ha spiegato Mark Adams, direttore della…
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