Search Results for: Pena di morte

Hamza, il poeta saudita che rischia la morte per i suoi tweet

di Emilio Garofalo Per una volta, cominciamo dalla fine. Ovvero, da ciò che Hamza Kashgari, un 23enne saudita, rischia di subire a causa della sua furente, fisiologica incoscienza giovanile: impiccagione, lapidazione o, più probabilmente, la decapitazione. Sono queste, infatti, le modalità di esecuzione della pena di morte in Arabia Saudita, punizione prevista per i reati di blasfemia e apostasia. E sono proprio questi, appunto, i reati di cui di Hamza è accusato. A volerlo davanti alla corte islamica, lo sceicco saudita Nasser Al Omar. Il volto del ragazzo è il tipico affresco della giovinezza. Baffi sottili a contornare il labbro superiore, occhi impauriti di chi l’ha fatta, questa volta, davvero grossa e lunghi capelli neri, quasi femminei, che cadono composti sulle spalle. Hamza ha scritto e pubblicato, sul suo profilo…
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Iran, pastore evangelico condannato a morte per apostasia

Condanna a morte confermata per Yousef Nadarkhani, il pastore evangelico arrestato a Rasht, sul Mar Caspio nell’ottobre del 2009. L'uomo è rinchiuso da un paio d’anni nel carcere di Lakan perché ritenuto colpevole dei reati di proselitismo tra i musulmani e apostasia, per la quale la legge iraniana - sulla base della sharia - prevede la pena di morte. Nato in una famiglia musulmana e poi convertitosi al cristianesimo, Yousef aveva ricevuto la condanna a morte il 2 dicembre scorso e ora è stata confermata. Lui si è difeso spiegando di esser diventato cristiano a diciannove anni senza mai essere stato musulmano. Il suo arresto sarebbe collegato alle sue critiche sul monopolio islamico dell’istruzione religiosa dei bambini nel suo Paese. Si attende ora al vaglio della terza camera della Corte Suprema, nella…
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Dalla Columbine high school a Las Vegas, i peggiori ‘mass shooting’ negli USA

Impressionante il numero delle sparatorie di massa negli Stati Uniti, in cui l'omicida punta ad uccidere più persone. Ecco i casi più eclatanti dagli anni '90 ad oggi La strage di Las Vegas – il più grande omicidio di massa mai registrata nella storia contemporanea degli Stati Uniti- sta portando alla luce ancora una volta un grande interrogativo: il libero mercato delle armi e una politica volta a terrorizzare i cittadini sono un cocktail che funziona o una minaccia? Intanto alcuni dati: sono 270 milioni le armi in circolazione in America; 89 americani su 100 posseggono armi leggere. Gli USA sono il primo paese al mondo ad importare ed esportare armi civili. L'America del nord ha il primato mondiale nell'utilizzo di armi. Subito dopo viene lo Yemen, paese in cui…
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Ciò che bisogna sapere su Islam e omosessualità

all'omicidio dell'attivista lgbt turca Hande Kader – il cui corpo è stato trovato mutilato e bruciato nella periferia di Istanbul – alla strage del night club Pulse di Orlando, avvenuta per mano della guardia giurata Omar Seddique Mateen (manifestamente omofobo ma assiduo frequentatore del locale gay dove ha ucciso 49 persone) la cronaca degli ultimi mesi non è priva di episodi che farebbero temere una certa interpretazione dell'Islam nei confronti di omosessuali e transgender. Affermare l'esistenza di una visione islamica unica e monolitica – su questo ma anche su molti altri argomenti – sarebbe però quantomeno scorretto. Chi ignora ad esempio le differenze tra le varie scuole giuridiche o l'impatto che alcune tradizioni pre-islamiche (e talvolta anti-islamiche) hanno in alcune culture, commette un errore grossolano che finisce per legittimare proprio talune derive che si intendono contrastare. Abbiamo provato a destrutturare alcune false concezioni sul rapporto tra…
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Erdogan, i militari e Gulen. Il puzzle turco del post ‘golpe’

Gli effetti del fallito colpo di stato non tardano ad arrivare. Il 'sultano' emerge come unico vero vincitore, mentre cambiano le relazioni diplomatiche con le super potenze e si entra nella stagione delle purghe di massa. Intanto il paese non è mai stato così polarizzato di Valeria Ferraro ncredulità, stupore e tanti interrogativi. Queste sono solo alcune delle sensazioni provate davanti alle notizie sul colpo di stato in Turchia e alle prime immagini che riprendevano i soldati e i carri sui ponti del Bosforo, a Istanbul. La rivendicazione dell’atto da parte di una giunta militare è subito credibile, così come la motivazione: rovesciare il governo di Recep Tayyip Erdoğan, ritenuto troppo autoritario e distante dal laicismo stretto di Atatürk. In fondo, dal 1960, le forze armate sono state a capo…
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