condanna a morte

Speranza per Meriam, la condanna a morte non è definitiva

Si riaccendono le speranze per Meriam Yeilah Ibrahim, la donna sudanese di 27 anni condannata a morte per apostasia dal tribunale di Khartum. La condanna, infatti, non sarebbe definitiva e potrebbe essere annullata nel prosieguo del processo. Lo afferma Antonella Napoli, presidente di Italians For Darfur, la quale avrebbe ricevuto rassicurazioni in merito da Khalid Omer Yousif di Sudan Change Now, Ong che giovedì scorso aveva diffuso la notizia e lanciato una mobilitazione a sostegno della donna incinta di 8 mesi e madre di un bimbo di un anno e mezzo. Precisazioni riguardo al processo in corso sono arrivate anche da…
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Sudan: donna cristiana condannata a morte

Meriam Yeilah Ibrahim è una donna cristiana di 27 anni, ha un figlio di 20 mesi ed è all’ottavo mese di gravidanza. La ragazza è stata condannata a morte per apostasia dal tribunale di Khartum, in Sudan. Pena: impiccagione, ma non prima di aver subito cento frustate. Meriam sarà giustiziata perché il magistrato ha stabilito che è colpevole di aver abbandonato la sua fede - il padre era musulmano - accusandola di adulterio in quanto congiunta a un cristiano in un matrimonio non considerato valido dalla 'sharia'. Il giudice le aveva chiesto di rinunciare alla fede per evitare la pena…
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Teheran, due ladri impiccati pubblicamente. Condanne da Ong

Teheran, due ladri impiccati pubblicamente. Condanne da Ong

Due giovani ventenni iraniani sono stati impiccati pubblicamente a Teheran per aver rapinato un uomo il 1 dicembre. L’azione è stata filmata e il video, diffuso su Youtube, ha permesso il riconoscimento degli aggressori. I ragazzi sono stati arrestati due settimane dopo e accusati dal tribunale di Teheran di “moharebeh” (guerra contro Dio) e “diffusione di corruzione sulla terra”. Le condanne a morte sono state eseguite pubblicamente ieri 20 gennaio. Uno dei ragazzi ha detto: “So che quello che ho fatto è sbagliato, ma non credo che la punizione dovrebbe essere la morte”. L’Iran Human Rights ha condannato l’impiccagione e…
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Pakistan: a undici anni rischia la condanna a morte

Rifta Masih è una bambina cristiana di 11 anni. Vive in un povero quartiere periferico di  Islamabad, la Capitale del Pakistan. Probabilmente affetta dalla sindrome di Down, la piccola rischia di essere condannata a morte. L’accusa: avrebbe dato alle fiamme alcune pagine del Corano. Rifta avrebbe profanato col fuoco le pagine su cui è riportata la rivelazione di Allah, un atto giudicato blasfemo dalla comunità pakistana. E la blasfemia è, appunto, un reato per cui è prevista, dall’ordinamento giudiziario della Repubblica islamica, la pena di morte. A seguito della denuncia, la piccola cristiana, in un primo momento, è stata sottratta…
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Cina: condannata a morte Gu Kailai, pena sospesa per due anni

Condannata a morte con sospensione della pena per due anni. Questa è stata la sentenza definitiva per Gu Kailai, 53 anni, moglie dell’ex segretario del partito comunista cinese Bo Xilai. La sentenza, letta da una corte del tribunale di Hefei, nella provincia est dell’Anhui, prevede il mutamento in carcere a vita della condanna a morte al termine dei due anni, qualora Gu Kailai manterrà una buona condotta. Condannata per l’omicidio del businessman britannico Neil Heywood, la donna ha deciso di non presentare ricorso. I FATTI -  Era il 13 novembre del 2011 quando, dopo una serie di diverbi dovuti ad…
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