Marocco, tra salsedine e lentezza
Osservo intensamente la forza dell’oceano, i granelli di sabbia trasportati dal vento, i rifiuti oscillare nell’aria. Perdo parole, discorsi, chiudo gli occhi e guardo il cielo. Il suono delle onde sovrasta il tutto. Un microcosmo fatto di salsedine e lentezza. Riprendiamo il cammino verso il porto, lasciandoci alle spalle le imponenti scogliere. Qualche peschereccio solitario tenta invano di prendere il largo mentre Rachid continua a sfidare le onde, aspettando sulla riva umida la loro avanzata per poi correre via, allontanandosi di pochi metri. Al di là della sponda in cemento, dalle viscere della Medina, si innalza profonda la chiamata alla…