giornalismo

I dittatori sono trendy

I dittatori sono trendy

di Germano Monti Può un autorevole quotidiano nazionale trasformarsi in un’agenzia di pubbliche relazioni di un dittatore? Si, almeno in Italia si può. L’intervista in due parti effettuata dal direttore di Repubblica, Mario Calabresi, e dal giornalista Gianluca Di Feo al feldmaresciallo Al Sisi, rappresenta una pagina nera per il giornalismo italiano. Nel corso della lunghissima conversazione con il dittatore egiziano a proposito del martirio di Giulio Regeni, i due giornalisti non hanno posto nemmeno una domanda riguardante i ripetuti depistaggi tentati dalle autorità egiziane dopo il ritrovamento del corpo di Giulio (qui la prima parte dell'intervista, qui invece la…
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Raccontare la Grecia ai tempi dell’austerity

Raccontare la Grecia ai tempi dell’austerity

Nel pieno della speculazione internazionale sulle sorti della Grecia, la cui bancarotta sembrava essere imminente nonché auspicata da alcune potenze mondiali, KeepTalkingGreece.com ha iniziato a informare da Atene. Era fine marzo del 2010, apparentemente la Grecia era sul punto di uscire dalla zona-Euro e i cittadini del Paese (inondati di debiti) parevano, agli occhi dell'opinione pubblica mondiale, pigri e corrotti. Inizialmente era una risorsa per gli expat che vivevano in Grecia con uno scarso accesso a notizie in inglese. In poco tempo il blog ha attratto lettori da tutto il mondo e da ogni background sociale, offrendo una prospettiva autenticamente greca su vari aspetti…
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L’estrema destra tedesca imbavaglia i giornalisti con aggressioni e minacce

L’estrema destra tedesca imbavaglia i giornalisti con aggressioni e minacce

Momento nero per l'informazione in Germania: sempre più reporter subiscono minacce e aggressioni. All'origine, il successo senza precedenti dei nazionalisti aggregati a PEGIDA di Simone Zoppellaro Insulti e minacce, persecuzioni ed intimidazioni. In Germania, nell’ultimo anno i giornalisti sono presi di mira con una frequenza e una violenza fino ad oggi inimmaginabili. Ma c’è di peggio. In una trentina di casi, dalle parole si è passati ai fatti, con vere e proprie aggressioni. Altre volte le violenze hanno raggiunto anche la sfera privata dei giornalisti, come è capitato ad esempio ad Helmut Schümann del Tagesspiegel, colpito alle spalle da uno…
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Gideon Levy e la guerra degli inganni

Gideon Levy e la guerra degli inganni

In un'intervista fiume Gideon Levy, che per aver raccontato l'occupazione di Gaza ha dovuto girare con la scorta, racconta cosa vuol dire fare giornalismo in Israele di Riccardo Bottazzo Un israeliano come tanti. Nato e cresciuto in una Tel Aviv in perenne stato d’assedio e bombardato sin dai primi anni di scuola dalla macchina della propaganda. Così si racconta il giornalista Gideon Levy ai ragazzi del liceo artistico Guggenheim di Venezia che ha incontrato nell’aula magna del loro istituto giovedì scorso. Un israeliano come tanti con soltanto una particolarità in più. Lui si è fatto delle domande. “Sin da bambini…
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I media, la retorica del genocidio ed i profeti dello scontro etnico in Burundi

I media, la retorica del genocidio ed i profeti dello scontro etnico in Burundi

di Valeria Alfieri - phd Università Sorbona, Parigi Tutti coloro che studiano le dinamiche socio-politiche dei Grandi Laghi conoscono o dovrebbero conoscere bene il ruolo malsano che i media locali ed internazionali hanno avuto sulla crisi burundese e ruandese negli anni ’90. “Les medias de la haine” – i media dell’odio – questa l’etichetta affibbiata ai mezzi d’informazione che, in contesti di crisi e conflitto, manipolati da gruppi legati al potere, hanno contribuito ad incrementare violenza, intolleranza, instabilità, al servizio di interessi particolari, di obiettivi politici, siano essi filo governativi o filo-opposizione, contribuendo a far precipitare paesi come il Ruanda, il…
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