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Federica, a 24 anni nella giungla di Calais

Federica, a 24 anni nella giungla di Calais

di Marta Bortoli Federica ha 24 anni, una laurea in biotecnologie. Federica vive all'interno del campo profughi di Calais. Mangia con loro, dorme con loro, condivide i loro problemi. L'unico lusso che sembra concedersi è una doccia settimanale nell'alloggio dei volontari. La incontro in una mattina di sole, ma non di caldo. Il caldo proprio non si sente. Ci diamo appuntamento nella zona afgana, dove mi raggiunge in compagnia di Jon, un bel ragazzo alto, dai riccioli fitti, un ampio sorriso e un indelebile accento americano. Vorrei farle qualche domanda, ma allo stesso tempo non voglio farle perdere troppo tempo. Ha…
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I migranti abbandonati in Bulgaria

I migranti abbandonati in Bulgaria

Quando di recente la Serbia ha iniziato a deportare i rifugiati verso la Bulgaria, alcuni di loro si sono ritrovati nel centro di accoglienza per richiedenti asilo di Ovcha Kupel, a Sofia. Jamal Anjuman (tutti i nomi dei migranti sono stati cambiati, ndr), che qualche tempo fa era riuscito a superare il confine per poi essere catturato dalla polizia serba e riconsegnato ai colleghi bulgari, ci ha raccontato di essere stato "arrestato, ammanettato e riconsegnato ai bulgari senza avere spiegazioni. Ora siamo qui senza sapere cosa fare". Il centro di ricezione si trova in un quartiere industriale, dove non è…
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Black Mediterranean o la geografia razziale del Mediterraneo africano

Black Mediterranean o la geografia razziale del Mediterraneo africano

di Timothy Raeymaekers per La Macchina Sognante* Di recente il crocevia culturale sulle sponde del mar Mediterraneo si sta dotando di una nuova terminologia per descrivere gli ultimi sviluppi al suo interno. A spingere questa manifestazione linguistica c’è da un lato la prossimità e l’ibridazione crescente tra culture europee e africane nella musica, nel cinema e nella letteratura nella zona del Mediterraneo e dall’altro certe esperienze di lotta antirazzista e anticapitalista. Dai margini in cui si trovano, tutti questi fattori si rivelano come nodo importante nella realizzazione di una nuova soggettività politica diasporica. In una serie di post sul mio…
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(Mala) accoglienza all’italiana

(Mala) accoglienza all’italiana

di Giacomo Pellini Un sistema di accoglienza, quello italiano, che “non funziona, è fonte di business e non è pensato per produrre inclusione sociale”. Insomma, un sistema che andrebbe ripensato “in maniera strutturale”. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto della campagna LasciateCIEntrare, nata nel 2011 con il fine di monitorare la situazione dei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie) e fare pressione politica per chiederne la chiusura. Tra gennaio e dicembre 2015 alcuni tra attivisti, avvocati, giornalisti e parlamentari hanno visitato 50 Cas, 7 Cara, 7 Cie, 2 Cpsa, 6 centri informali, 4 SPRAR in varie regioni, intervistando i migranti per…
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“Quo vadis”, l’epopea dei migranti diventa una rock opera

“Quo vadis”, l’epopea dei migranti diventa una rock opera

"L’umanità intera sta vivendo un momento storico epocale", spiegano i trentini della Blood rockers band, "un punto di non ritorno globale per la sopravvivenza dell’essere uomo, dei suoi valori fondanti e dello stesso senso della vita". Da qui l'idea di una rock opera per raccontare le migrazioni di oggi, che se per certi versi sono "analoghe a tutte le migrazioni del passato, ma anche diverse da esse perché oggi questa è tragedia di tutti: di chi uccide, di chi lucra, di chi fugge, di chi accoglie e di chi respinge. E soprattutto è sotto gli occhi di tutti". Quo vadis - Storie…
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