violenza domestica

In fuga dal marito assassino. L’epica migrante di Teresa

In fuga dal marito assassino. L’epica migrante di Teresa

  Testo e foto  di Stefano Romano Teresa è arrivata in Italia otto anni fa, senza averlo scelto. Se fosse rimasta nelle Filippine il suo ex-marito l’avrebbe uccisa; e da otto anni non è mai più tornata a Manila, per lo stesso motivo. Non tutte le storie d’emigrazione si somigliano, alcune sono più oscure e terribili. Teresa aveva diciotto anni quando sposò un ragazzo di poco più grande, a Manila. Lei era giovane e molto innamorata; lui era gentile, di professione poliziotto. Gentile, anche se poco tempo prima di sposarsi, quando vivevano ancora dalla famiglia di lui, l'aveva colpita in…
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Violenze domestiche, la subcultura maschilista e intollerante non è una scriminante

Violenze domestiche, la subcultura maschilista e intollerante non è una scriminante

La corte di Cassazione, con la sentenza 5 luglio 2011 n. 26153, ha respinto il ricorso di un coniuge che maltrattava la consorte. L'uomo, Nazareno C., ha maltrattato la moglie per trent'anni iniziando già due giorni dopo il matrimonio. "Atteggiamenti derivanti da subculture in cui sopravvivono autorappresentazioni di superiorità di genere e pretese da padre-marito-padrone non possono rilevare né ai fini dell'indagine sull'elemento soggettivo del reato né a quella concernente l'imputabilità dell'imputato". Con queste parole la Corte ha deciso, una volta per tutte, che la "subcultura maschilista e intollerante" non è una scriminante del reato.
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