Maryam e il suo bambino, la natività in un campo rom – fotogallery

In questi tempi di sofferenza e sacralità queste immagini fanno tornare alla mente tutti gli studi di arte, l’iconografia cristiana, le decine e decine di storie di migranti ascoltate da me in questi lunghi anni. La precarietà e il consumismo, l’amore e la crisi, e sembra che nei loro sguardi tutto questo si riassuma compresi i pregiudizi e la loro crudeltà. La santità dell’essere umano ridotta ai minimi termini come forse deve essere l’iconografia di Maria.

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Maryam è una giovane mamma rom che viene da Calarasi, in Romania. Vive in un palazzo diroccato occupato a Roma con molte altre famiglie rom e di altre nazionalità, in condizioni difficili. Ha solo 21 anni, due figli e un marito molto tenero. Tra poco tornerà in Romani con i figli perché è troppo difficile vivere qui. Sono di forte fede cristiano ortodossa. Io credo che sotto il Natale queste storie servano a farci riflettere su tanti nostri falsi problemi, ora che la crisi ha colpito al cuore anche noi. E spero serva anche a far cadere qualche pregiudizio. Quando sono andato la prima volta nella loro camera la mamma stava dando da mangiare un’unica pizza surgelata ai due bambini, ma ha insistito talmente tanto che ho dovuto accettare un pezzo anche io, che ho diviso a metà per darlo ancora ai bambini. Il pregiudizio nasce sempre da ciò che non si vede. La fotografia può servire anche a questo. Dedicato a Maryam.

testo e foto di Stefano Romano


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