Non solo gaffe. Rick Perry è anche pena di morte e anti global warming

di Federica Marsi

Il candidato alle primarie repubblicane Rick Perry è, secondo gli ultimi dati resi disponibili da Gallup, il terzo candidato in termini di preferenza dietro Mitt Romney e Herman Cain. Nonostante dichiari di non interessarsi ai sondaggi, dovrà iniziare a preoccuparsene dopo le recenti battute d’arresto subite dalla sua campagna elettorale.

Prima fra tutte la sua performance durante il dibattito repubblicano in Michigan, ribattezzata “la peggiore figuraccia nella storia recente delle elezioni presidenziali statunitensi”. Invitato dal moderatore a spiegare la sua proposta di eliminare tre dipartimenti governativi, Rick Perry non è riuscito a concludere la lista perché il terzo dipartimento, quello dell’energia, proprio non gli veniva in mente. A peggiorare la sua posizione ci ha pensato lui stesso, colmando il silenzio con un sonoro “Ooops”.Come prevedibile, il fatto che un candidato in corsa per la presidenza non riesca a ricordarsi uno dei punti chiave del suo programma ha alimentato le voci di un possibile ritiro, poi smentite da Perry.

Questo non è il solo episodio che sta dando adito a dubbi sulla sua idoneità come presidente degli Stati Uniti. Ad essere messo sotto accusa è anche il discorso tenuto da Perry in New Hapshire, durante il quale il candidato repubblicano si è mostrato un po’ sopra le righe, tanto che alcuni lo hanno accusato di essere stato ubriaco. Perry ha respinto le accuse e ha puntato il sito contro i suoi avversari politici, colpevoli secondo lui di aver montato un video, ormai divenuto virale, con il quale hanno fomentato questa idea.

La carta vincente usata da Rick Perry per distrarre dai suoi fallimenti personali è quella di riportare l’attenzione sui suoi successi professionali. Dopo una laurea in Scienze Animali e un periodo di cinque anni come pilota nell’Air Force statunitense, diventa vicegovernatore e poi governatore del Texas nel 2000, rimpiazzando il neo-eletto George W. Bush. Quello che Perry non ama ricordare della sua vita è la sua appartenenza ad una famiglia tradizionalmente democratica, schieramento al quale è appartenuto anche lui fino al 1990, quando è passato al Partito Repubblicano.

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Il successo maggiore vantato da Perry è la sua ripetuta rielezione a governatore del Texas, nel 2002, 2006 e in ultimo nel 2010. A riprova della sua efficienza come leader politico, Perry ricorda che il tasso di disoccupazione del Texas, dell’8,4%, è più basso della media nazionale, del 9,1%, e che l’anno scorso sono stati creati 211mila posti di lavoro. Nonostante questi dati siano corretti, molti hanno dato un’altra versione del “miracolo” texano. Dei 211mila posti di lavoro creati, il 31% ha uno stipendio al di sotto della soglia minima, il che vale a dire sotto i 7,25dollari. E questa invece è una percentuale che supera la media nazionale e che è in continuo peggioramento.

Il Texas si è aggiudicato inoltre il primato nazionale di persone non assicurate: sono sei milioni, il 24,6%, dato nettamente più alto rispetto al 16,2 della media nazionale. Stando a quanto riportato dal Center for Public Policy Priority, una famiglia senza assicurazione dovrebbe guadagnare minimo 53,080 dollari per potersene permettere una. Il salario medio di un lavoratore in Texas è però di 47,464 dollari, mentre quello di un lavoratore che riceve uno stipendio sotto la soglia minima è di 14,500 dollari all’anno. Una delle priorità di Perry in caso di elezione sarà quella di abolire l’Obamacare, la riforma sanitaria varata dall’attuale presidente. Il miglioramento del sistema sanitario dovrà essere perseguito dando un nuovo impulso alla creazione di posti di lavoro che prevedano una copertura assicurativa, riducendo così la pressione fiscale.

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Perry ha dimostrato di avere posizioni contrastanti con quelle dell’amministrazione Obama anche in materia di politica estera. L’accusa rivolta all’attuale presidente è di aver “tradito Israele” sostenendo la richiesta palestinese di diventare membro effettivo delle Nazioni Unite, nonostante Obama avesse più volte ribadito l’intenzione di porre il veto in caso fosse stato necessario. Perry ha criticato la reazione di Obama perché non abbastanza decisa nello schierarsi a favore di Israele: “Non esiste una via di mezzo tra i nostri alleati e quelli che vogliono la loro distruzione”.

Ideologicamente, Rick Perry si definisce un conservatore. E’ un accanito oppositore dell’aborto e dell’omosessualità mentre è favorevole all’insegnamento del creazionismo nelle scuole e alla pena di morte. Come governatore del Texas, Perry ha presieduto più esecuzioni di qualsiasi altro politico moderno e ha dichiarato di non essersi mai preoccupato che qualche condannato potesse essere stato innocente.

Per quanto riguarda le politiche ambientali, Perry ha dichiarato apertamente di non credere che il riscaldamento globale sia provocato dall’uomo. Questa è una teoria non ancora confermata scientificamente, sulla base della quale non si possono quindi prendere decisioni che potrebbero nuocere all’economia statunitense.

Stando a quanto riportato nel suo programma elettorale, la ripresa dell’economia americana è una priorità soprattutto in quanto garanzia per la sicurezza del paese: “La nostra nazione è più al sicuro quando abbiamo l’economia più forte del mondo”. La politica estera deve essere improntata alla ricerca della pace “da una posizione di forza” e alla tutela dei propri interessi all’estero. “Perry crede nell’eccezionalità dell’America e rifiuta l’idea che il presidente debba chiedere scusa per il paese”.

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In materia di immigrazione, la linea da adottare è quella dura: incremento del numero di Guardie Nazionali al confine, costruzione di recinzioni in punti strategici del territorio nazionale, incremento dei mezzi tecnologici di monitoraggio per “difendere la patria e fermare l’immigrazione illegal”.

Dopo il dibattito in Michigan la probabilità che Rick Perry diventi il nuovo sfidante di Barack Obama alle elezioni presidenziali sembra essere sfumata, anche se l’accusa di molestie sessuali che ha travolto Herman Cain ha quasi fatto passare le pessime performances di Perry in secondo piano. Se vuole avere qualche possibilità di vincere le primarie repubblicane, Rick deve assolutamente evitare di dare nuovamente prova di quello che i suoi sostenitori hanno definito “la sua umanità”.

La gaffe di Perry durante il dibattito repubblicano in Michigan:


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