India, liberato Bosusco: “Nessun risentimento verso i maoisti”

Paolo Bosusco

LIBERATO. Paolo Bosusco è stato rilasciato. La notizia è stata confermata dall’Ambasciatore d’Italia in India, Giacomo Sanfelice che si è così espresso: «Sì, fonti del governo dell’Orissa mi hanno confermato che il nostro connazionale è libero».
Sono giunte anche le prime parole dell’italiano appena liberato: «Sono finalmente libero, sto bene» che l’uomo ha rilasciato ai microfoni del Tg1. La notizia è stata divulgata dall’emittente indiana Ndtv.
Bosusco era stato sequestrato il 14 marzo nella foresta di Soroda mentre accompagnava in un trekking, insieme a due aiutanti indiani, il turista Claudio Colangelo, rilasciato poi il 25 marzo senza contropartite.

LA FARNESINA – Il ministro degli esteri Giulio Terzi ha sottolineato la difficoltà delle operazioni per giungere al rilascio dell’uomo rapito: «Si sta concludendo una vicenda rischiosa e molto complessa che in queste settimane ci ha visto impegnati a tutti i livelli e senza sosta, con l’obiettivo che in questi casi resta sempre quello di garantire anzitutto l’incolumità dei nostri connazionali». Si è speso molto l’ambasciatore italiano per giungere alla liberazione di Bosusco. Infatti a tal fine ha fatto la spola fra il Kerala, dove ha trascorso la Pasqua con i marò, e l’Orissa, per seguire da vicino gli sviluppi del rapimento.

“28 GIORNI DI VACANZA PAGATA” Dopo la liberazione, Paolo Bosusco, l’italiano rapito dai guerriglieri maoisti, rassicura amici e parenti. Intervistato dal Tg1, spiega che il suo dimagrimento fisico «è dovuto ai 28 giorni di vacanza pagata». «Purtroppo il cibo era quello che era – dice Bosusco – I maoisti hanno cercato di darmi il meglio che potevano, però date le condizioni nella giungla più di tanto non potevo mangiare, oltretutto ho avuto due volte la malaria». «Finalmente sono libero – aggiunge – Saluto tutti quelli che mi vogliono bene, mio padre, mia sorella, cugini, zii, parenti e tutti i miei amici sparsi in Italia e nel mondo. Non preoccupatevi, sapete che sono forte, è tutto finito, non c’è nessun problema». «Ho sempre viaggiato nella giungla da solo con i turisti – spiega poi Bosusco – Sono abituato a soffrire e non è stata poi così dura. È stata dura finchè avevo con me altre persone di cui avevo la responsabilità. Dopo di quello sono tranquillamente sopravvissuto»

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Paola Totaro


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